Mercati Usa – Apertura poco sopra la parità, Bond ancora in calo

Partenza sopra la parità a Wall Street, in un contesto in cui gli operatori continuano a valutare i rischi economici di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve e della guerra in Ucraina.

Dopo pochi minuti di scambi, Dow Jones e S&P 500 guadagnano lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,1%.

I mercati continuano a fare i conti con le ramificazioni del conflitto in Ucraina e del conseguente isolamento della Russia, inclusi gli elevati costi delle materie prime che hanno alimentato le aspettative di inflazione e di un’azione più aggressiva della Fed.

Nella riunione di marzo, la banca centrale americana ha alzato il costo del denaro di 25 punti base, il primo incremento dal 2018, indicando altri sei interventi della stessa entità da qui fino a fine anno.

I future sui Fed Funds danno oggi per probabile al 70% che la Fed in maggio acceleri la stretta alzando i tassi di 50 punti base, ma gli investitori sembrano convinti che la ripresa economica sia abbastanza forte da resistere all’aumento del costo del denaro.

Parti della curva dei Treasury continuano però ad appiattirsi o sono invertite, accendendo il dibattito sulla possibilità che il mercato obbligazionario stia anticipando un rallentamento dell’economia o anche una recessione.

Il rendimento del decennale americano sale di altri quattro punti base al 2,41% e quello del biennale di sette punti base al 2,21%.

Sul Forex il cambio euro/dollaro è stabile a 1,10 e il dollaro/yen arretra a 122, con la moneta nipponica che rimbalza dopo i recenti cali innescati dalle divergenze di politica monetaria di una Fed più hawkish e una Bank of Japan ancora dovish.

Tra le materie prime, infine, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,9%) a 116,8 dollari e il Wti (-2%) a 110 dollari, mentre Stati Uniti e Unione europea hanno rivelato un accordo per aumentare la fornitura statunitense di gas liquefatto naturale nel Vecchio Continente.