Saipem – Piano 2022-25: riduzione costi di struttura oltre 300 mln a regime, profilo di rischio più bilanciato e progressivo deleveraging

Il Consiglio di Amministrazione di Saipem ha approvato ieri l’aggiornamento del Piano 2022- 2025, che si base, nel suo complesso, sulle dinamiche dei mercati di riferimento del Gruppo presentate ad ottobre 2021 e, nello specifico, sui trend in crescita nel business E&C offshore e drilling offshore.

Il Piano non prevede acquisizioni di nuove commesse in Russia, che peraltro ad oggi rappresenta una porzione limitata del portafoglio ordini esistente. L’attuale contesto del mercato energetico potrebbe inoltre favorire lo sviluppo di nuove infrastrutture energetiche per la diversificazione dell’approvvigionamento energetico in molti paesi.

I target economico-finanziari alla base del piano prevedono:

  • Ricavi in crescita a un CAGR 2021-25 del 15%, con elevata visibilità sul fatturato del 2022 per effetto del backlog;
  • Riduzione dei costi di struttura nel 2022 per oltre 150 milioni e oltre 300 milioni a regime nel 2024, partendo dalla baseline di costi del 2021;
  • Ebitda adjusted di oltre 0,5 miliardi nel 2022 e oltre 1 miliardo nel 2025, con un margine sui ricavi a doppia cifra dal 2024;
  • CAPEX per circa 300 milioni medi annui;
  • Free Cash Flow: il 2022 è atteso assorbire cassa per circa 1 miliardo e ritorno ad una generazione di cassa tra il 2023 e il 2024, con free cash flow previsto a circa 700 milioni nell’anno 2025. Il Free Cash Flow di piano è condizionato dagli esborsi connessi ai risultati della backlog review per circa 1 miliardo nei 4 anni, di cui circa 500 milioni nel 2022;
  • Posizione finanziaria netta (post-IFRS 16): dopo l’aumento di capitale per 2 miliardi si prevede un debito netto post IFRS 16 di circa 800 milioni a fine 2022, con un target di fine 2025 vicino a zero.

Il Piano 2022-25, posto alla base della Manovra Finanziaria, consente quindi di perseguire un profilo rischio rendimento più bilanciato e un percorso di progressivo deleveraging.

Per quanto riguarda la riduzione dei costi di struttura, le azioni di efficienza riguarderanno, ad esempio, la razionalizzazione degli uffici internazionali e un’approfondita revisione dei costi generali e amministrativi. Inoltre, si perseguiranno ottimizzazioni ulteriori dei processi, sfruttando anche le opportunità derivanti dal nuovo modello organizzativo.

Le azioni di efficienza ad oggi attivate consentono già un risparmio costi di struttura annuale a regime di circa 80 milioni, mentre le azioni da attivare per conseguire il target di risparmio per il 2022 sono già state individuate.

Incremento del focus su acquisizione di attività offshore, sia E&C che drilling

Tra le linea guida alla base del Piano, Saipem intende aumentare il focus commerciale sui mercati E&C offshore e Drilling offshore, per i quali è prevista una forte crescita e che hanno dimostrato storicamente un’alta marginalità per il gruppo.

Si prevede che il mercato di riferimento E&C offshore cresca con un CAGR 2021-25 dell’8%, principalmente trainato dai segmenti Conventional e SURF, in particolare in Medio Oriente ed Africa. Nell’orizzonte di Piano, Saipem prevede di acquisire progetti E&C offshore per circa 24 miliardi, target in crescita del 14% rispetto al piano di ottobre 2021.

Il mercato del drilling offshore è, invece, previsto in crescita con un CAGR 2021-25 del 16% su scala globale.

Nei mercati offshore E&C e drilling, il Gruppo può contare su di un vantaggio competitivo che deriva dalla sua flotta altamente tecnologica, dall’esperienza maturata nelle geografie chiave e dalla comprovata reputazione acquisita negli anni con i principali clienti nel settore energetico.

Maggiore selettività nelle acquisizioni del business E&C onshore

Il Gruppo adotterà una maggiore selettività commerciale nel business E&C onshore, in ottica di riduzione dei rischi e di focalizzazione sulla generazione di valore, rispetto ai volumi.

Si prevede la riduzione dell’esposizione in segmenti caratterizzati da alta competizione ed una rifocalizzazione in contesti dove Saipem può svolgere un ruolo da leader, quali LNG e gas valorization (impianti Urea ed Ammonia), facendo leva sulle proprie referenze, local content ed offerta tecnologica proprietaria.

Nell’orizzonte 2022-25 Saipem ha un piano di acquisizione di progetti E&C onshore di circa 15 miliardi, in calo del 14% rispetto al piano di ottobre 2021.

Riposizionamento su attività a basso rischio nell’offshore wind per il 2022-23

Le prospettive di crescita del mercato offshore wind rimangono attrattive per il Gruppo, con una previsione di CAGR 2021-25 superiore al 30%.

Nell’offshore wind il Gruppo si focalizzerà nel biennio 2022-23 su attività a basso profilo di rischio, quali ad esempio transporto e installazione, con un piano di acquisizione previsto a 0,8 miliardi, rispetto al piano di ottobre 2021 che prevedeva 2,4 miliardi.

Nella seconda metà del piano (2024-25), il Gruppo prevede invece un’accelerazione di acquisizioni per circa 2 miliardi, attraverso una rinnovata strategia commerciale ed esecutiva degli EPCI sia in ambito di installazioni fisse che flottanti, anche attraverso lo sviluppo di collaborazioni strategiche per garantire l’accesso a mezzi di installazione specifici e l’adozione di meccanismi di mitigazione del rischio.

Ribadito il focus industriale sulla transizione energetica e sull’economia circolare

Infine, Saipem vuole giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica e nell’economia circolare focalizzandosi in particolare sulla realizzazione di impianti modulari nella filiera per la cattura del carbonio, sul riciclo della plastica e nello sviluppo di tecnologie robotiche di tipo subsea.

In particolare, nel settore CCUS Saipem ha le tecnologie per servire tutta la filiera a partire dalla cattura, al trasporto fino alla perforazione dei pozzi per accedere alle unità geologiche in cui sequestrare la CO2.

Nell’orizzonte di piano il Gruppo si aspetta di generare acquisizioni di progetti pari a circa 1,3 miliardi nelle suddette tecnologie.