Destination Italia archivia il 2021 con ricavi consolidati a 7,4 milioni, balzati dell’85% rispetto al 2020.
L’EBITDA si attesta a -1,6 milioni rispetto a -2,9 milioni al 31 dicembre 2020 mentre su base adjusted, che non considera una quota di oneri di natura straordinaria, pari a 113 mila euro, riferibili a buone uscite del personale dipendente sia della capogruppo che della società controllata, è pari a -1,5 milioni.
L’EBIT si attesta a -2,2 milioni, dopo svalutazioni e accantonamenti pari a 0,6 milioni, rispetto a -2,9 milioni al 31 dicembre 2020.
Il risultato netto è pari a -2 milioni rispetto a -2,5 milioni del 2020.
Sul fronte patrimoniale il gruppo registra una posizione finanziaria netta cash positive pari a 0,3 milioni rispetto all’indebitamento netto di 1,6 milioni al 31 dicembre 2020.
Per quanto riguarda i rischi geopolitici riferibili all’escalation derivante dalle recenti tensioni internazionali, la società segnala che “lo stato di guerra e le rigide sanzioni economiche imposte alla Russia precludono certamente, nel breve termine, gli spostamenti delle persone e qualsiasi scambio economico, con effetti anche sul settore del turismo, rendendo difficile fare previsioni esatte sui risultati economico-finanziari del gruppo”.
“Tali effetti sono stati valutati dal management aziendale al fine di verificare se vi possano essere potenziali impatti in relazione all’andamento del business stesso e, sebbene la Russia abbia rappresentato nel passato una rilevante porzione del fatturato complessivo, il gruppo ha da tempo avviato iniziative per ridurne l’esposizione , come ad esempio l’attuazione di piani strategici e commerciali per sviluppare altri mercati volti a compensare eventuali minori fatturati derivanti dagli effetti del conflitto”.
“Tuttavia”, conclude la società, “tenuto conto dell’incertezza causata da tale situazione geopolitica, non risulta possibile esplicitare con certezza in quale misura si potranno avere effetti economico-finanziari sulle prospettive del gruppo nell’immediato futuro”.
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