Sciuker Frames – Punta ad espandersi in Europa dopo un 2021 da record

Il 2021 ha sancito un significativo salto dimensionale per il Gruppo campano, che ha superato la soglia dei 100 milioni di fatturato grazie a un solido trend della domanda che dovrebbe garantire l’ulteriore crescita prevista nei prossimi anni. Lo scale raggiunto consente inoltre di guardare ad acquisizioni più consistenti, sia in un’ottica di ulteriore consolidamento del settore in Italia sia per accelerare l’espansione in Europa, confermandosi tra i protagonisti della transizione energetica degli edifici e, rispetto ai costi dell’energia, una SAVING COMPANY a pieno titolo.

“Maggiore internazionalizzazioni con focus sull’Europa; proseguire il percorso di crescita basato su un mix di sviluppo organico e per linee esterne; rafforzare la spinta commerciale sul progetto Hole Box e lavorare sulla finestra tecnologica del domani che sarà tra i principali attori dell’home automation e dell’Internet of Things”.

Sono queste le priorità strategiche descritte da Marco Cipriano, Amministratore delegato e Presidente di Sciuker Frames, azienda di Avellino attiva da 26 anni nella progettazione e produzione di finestre ecosostenibili che salvaguardano il Pianeta, nel pieno rispetto dei principi della circular economy.

Il Gruppo ha da sempre fatto della filosofia green uno dei pilastri della propria strategia, trovandosi ora ben posizionato per beneficiare delle opportunità derivanti dalla necessità di riqualificazione energetica degli edifici dettata dai target per abbassare le emissioni inquinanti.

“Bruxelles si è data l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050. L’involucro edilizio è responsabile del 45% delle emissioni inquinanti, con un parco edifici non efficienti sotto il profilo energetico che rappresentano il 60% del mercato europeo”.

“Sempre l’Europa ha ben chiara l’importanza di vivere in case dalle alte prestazioni energetiche. Infatti, dal 2031 non potremo vendere o affittare case energeticamente inefficienti e quindi che inquinano. Non possiamo permettercelo come abitanti del pianeta ma soprattutto non possiamo se vogliamo raggiungere l’indipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili”.

Un trend green che la crisi Ucraina ha accelerato ulteriormente, rafforzando la necessità di diventare più indipendenti dal punto di vista energetico a cominciare da una riduzione dei consumi.

Per questo motivo, Sciuker Frames mira a espandersi a livello continentale, anche in un’ottica di diversificazione geografica per diminuire il rischio legato alla concentrazione della domanda, dei clienti e quindi dei ricavi in un solo mercato.

Un processo che sarà accelerato anche attraverso eventuali opportunità di M&A, senza dimenticare le possibilità di un ulteriore consolidamento in Italia alla luce di un settore molto frammentato caratterizzato dalla presenza di molte realtà di nicchia ma di piccole dimensioni.

“La domanda nazionale è arrivata a superare i 10 miliardi, senza avere abbastanza aziende per soddisfare le richieste. È evidente quindi che ci siano ulteriori spazi di crescita che riusciremo a sfruttare grazie agli investimenti effettuati per aumentare la capacità produttiva, in un percorso di sviluppo che andrà in parallelo con l’espansione internazionale”.

Il tutto proseguendo gli investimenti a sostegno della crescita endogena, con il 2021 che ha visto il Gruppo superare i 100 milioni di ricavi (+357% a/a) e la previsione di oltrepassare i 150 milioni nel 2022 di sola crescita endogena.

Risultati che beneficiano della proroga degli incentivi fiscali, che hanno spinto il management a migliorare ulteriormente i già ambiziosi target indicati nel piano industriale 2021-2024 presentato lo scorso ottobre.

Il Presidente e Ceo di Sciuker Frames, Marco Cipriano, delinea le priorità strategiche

“Espansione all’estero con focus sull’Europa; prosecuzione degli investimenti e del percorso di crescita endogena; rafforzare ulteriormente l’integrazione tra le società del Gruppo e spinta commerciale sull’Hole Box e lavorare sulla finestra tecnologica del domani che sarà tra i principali attori dell’home automation e dell’Internet of Things”.

Sono queste le linee guida individuate dal presidente e Amministratore delegato di Sciuker Frames, Marco Cipriano, per proseguire il percorso di crescita intrapreso dopo un 2021 che ha sancito un notevole salto dimensionale per il Gruppo.

“Quando un’azienda supera 100 milioni di fatturato, scala verso una dimensione completamente diversa. Stiamo beneficiando di un trend della domanda stabilmente in crescita, che noi crediamo proseguirà per i prossimi 10 anni”.

Prospettive che non sembrano essere intaccata neanche dai recenti rincari dei prezzi delle commodity. “Sulle materie prime abbiamo preso tutte le precauzioni per gestire gli aumenti; pensiamo di essere comunque più avanti di qualsiasi competitor in termini di gestione di ulteriori scenari critici”.

L’espansione in Europa

La strategia del Gruppo mira ad affermarsi come il primo polo italiano degli infissi e delle schermature solari dal design Made in Italy, guardando inoltre alle opportunità di crescita oltre i confini nazionali.

La recente crisi energetica, che ha spinto i prezzi del gas a livelli record, ha reso ancora più di attualità il tema dell’ottimizzazione energetica e della riduzione della dipendenza dei combustibili fossili.

“In tale ambito noi aiutiamo a ridurre il costo di approvvigionamento di energia perché ne serve meno in una casa energeticamente efficiente; siamo quindi tra le principali Saving Company del momento”.

“Mi piace pensare che la prospettiva che abbiamo raggiunto sia in sintonia con il cambio culturale in atto in tutta Europa, ulteriormente accelerato dai drammatici eventi in atto in Ucraina” dichiara Cipriano.

“SCK Group, quale azienda tra i principali leader della transizione energetica, contribuirà sempre di più alla riduzione dei consumi oltre che a sostenere la spinta verso l’indipendenza energetica dell’Europa”.

Un trend che ad Avellino intendono sfruttare grazie all’elevato livello tecnologico dei propri prodotti, oltre a un design Made in Italy che dovrebbe garantire una fortissima spinta all’estero anche più che in Italia”.

A ciò si aggiunge la creazione di un sistema integrato di infissi e accessori che rappresenta un unicum anche a livello europeo, fornendo un potenziale enorme di differenziazione rispetto alla concorrenza su tutti i mercati.

Il progetto Hole Box e le opportunità di M&A

L’espansione all’estero passerà soprattutto attraverso l’M&A, finalizzata nono solo a consolidare la presenza nei mercati di riferimento ma anche per accelerare il percorso di crescita organica, investendo in società il cui business sia integrabile e complementare all’attività del Gruppo.

“Vediamo l’internazionalizzazione come un processo che passa per la strada di acquisire player locali” spiega l’Amministratore delegato di Sciuker Frames.

“Questo ci darebbe la possibilità di aumentare la capacità produttiva e, allo stesso tempo, di sfruttare una rete commerciale già rodata su un altro mercato, rendendo anche più semplice innestare la gamma che già produciamo in Italia”.

Una strategia che può contare su un track record di successo dopo le acquisizioni di Ecospace, GC Infissi, e Teknika, mentre la scala dimensionale raggiunta consente di guardare ad operazioni più consistenti anche all’estero.

In particolare, l’acquisizione di Teknika, società attiva nella produzione di zanzariere, avvolgibili e monoblocchi termoisolanti, ha consentito di completare il progetto dell’Hole Box, rendendolo un prodotto pronto per il mercato dell’efficientamento energetico.

“L’Hole Box consiste nell’integrazione di tutti i prodotti che consentono il riempimento del foro finestra offrendo monoblocchi termoisolanti, l’intera gamma di infissi (legno-alluminio, legno-vetro, PVC, alluminio) e di accessori (monoblocchi termoisolanti, zanzariere e avvolgibili)”.

“Una soluzione che avrà un design integrato ed una certificazione energetica unificata. Ovviamente tutti i prodotti si venderanno anche singolarmente, quindi, tutta la rete di rivenditori e clienti direzionali avranno l’opportunità di comprare una famiglia di prodotti accumunata dalla vision SCK Group” spiega Cipriano.

Proseguire gli investimenti a sostegno della crescita organica

Il tutto senza dimenticare i continui sforzi per proseguire il percorso di crescita organica nel business degli infissi eco-sostenibili, oltre a intensificare e consolidare le attività di progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione energetica e sismica.

Nel piano industriale 2021-2024 presentato a inizio ottobre, la società aveva previsto un totale di investimenti volti all’ampliamento della produzione e della gamma pari a 45 milioni nel periodo 2021-2023.

Tra questi figura l’acquisto di un nuovo complesso industriale in provincia di Avellino per un corrispettivo di oltre 10 milioni tra area industriale, immobile e macchinari, tramite cui Sciuker Frames ha raddoppiato la capacità produttiva.

Iniziative che hanno consentito di accelerare la crescita del Polo Industriale dato che “la velocità con cui gli investimenti in impianti e macchinari sono andati a regime è stata maggiore delle nostre aspettative”.

In particolare, i ricavi derivanti dal Polo Industriale sono stati pari a 58,5 milioni (+290% rispetto ai 15 milioni del 2020), superiori ai 46 milioni previsti per il 2021 dal Piano Industriale, portando il Gruppo a migliorare anche le stime per i prossimi anni.

Partnership con AbitareIn

Lo scorso febbraio, AbitareIn e il Griuppo Sciuker hanno rinnovato l’accordo per l’istallazione di infissi ad alte performance nei progetti residenziali di rigenerazione urbana, dopo la prima collaborazione di successo portata avanti con l’iniziativa Abitare in Maggiolina.

Il nuovo accordo prevede sinergie strategiche nei tre sviluppi meneghini firmati AbitareIn di Milano City Village in zona Porta Romana District, Palazzo Naviglio, nelle prossimità del Naviglio Grande e Trilogy Towers, nell’area Portello-Accursio.

“La sostenibilità è uno dei principi cardine della nostra mission e del nostro modello di business. La scelta di un partner come AbitareIn risponde pertanto a quello che è un obiettivo comune: riqualificare e migliorare il patrimonio edilizio italiano, tanto in termini di design quanto in termini di sostenibilità ambientale” dichiara Cipriano.

Gli infissi Sciuker selezionati per i tre progetti sono di ultima generazione con capacità di performance tecniche all’avanguardia. La trasmittanza termica (valore che indica la dispersione di calore) è corrispondente a 1,25 W/mqK: ben quattro volte più efficace rispetto ad un infisso medio in legno con vetro singolo e almeno il 12% più efficiente di un infisso medio moderno con doppi vetri.

Caratteristiche che contribuiscono al raggiungimento delle elevatissime performance di efficienza energetica delle abitazioni realizzate con una stima di risparmio di circa il 10% sulla climatizzazione e di oltre il 15% sul riscaldamento rispetto ad un appartamento medio in nuovo contesto o recentemente ristrutturato dotato di infissi standard e meno performanti.

“Il patrimonio edilizio è responsabile della quota maggiore di emissioni di CO2 e le performance energetiche impattano in maniera determinante anche il valore di mercato delle nostre abitazioni. Siamo soddisfatti della maggiore consapevolezza che si sta sviluppando sul tema e di come la nostra attività stia riscontrando sempre più attenzione e successo nei progetti di sviluppo e di riqualificazione immobiliare”

I risultati 2021

Nel 2021 il gruppo ha registrato un valore della produzione pari a 103,4 milioni, in aumento del 357,5% rispetto ai 22,6 milioni del 2020 grazie soprattutto all’incremento della produzione relativo sia all’aumento della domanda di mercato sia all’attività di progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione energetica.

Nel dettaglio, il valore della produzione del settore del design e produzione di infissi ecosostenibili è stato pari a 58,6 milioni (rispetto ai 15 milioni del 2020), mentre il valore della produzione riconducibile alla progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione energetica è stato pari a 44,8 milioni (rispetto ai 7,6 milioni del 2020).

L’Ebitda adjusted, calcolato al netto del costo della cessione dei crediti fiscali di Ecospace, è passato dai 6 milioni del 2020 a 27,5 milioni, con una marginalità al 26,6%. L’Ebitda Adjusted del settore del design e produzione di infissi ecosostenibili è stato pari a 16,8 milioni (pari al 28,7%), mentre l’Ebitda Adjusted riconducibile alla progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione energetica è stato pari a 10,7 milioni (pari al 23,8%).

L’Ebitda è risultato pari a 29,2 milioni, corrispondente al 28,3% rispetto al valore della produzione del 2021, con un incremento del 280% rispetto ai 7,7 milioni del 2020. L’Ebit è passato da 3,8 milioni a 24 milioni.

L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 460% a 15,4 milioni, rispetto ai 2,7 milioni del 2020. Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 2,2 milioni dai 2,4 milioni al 31 dicembre 2020, inferiore al target previsto nel piano industriale a causa del rallentamento della generazione di cassa dovuto principalmente ai continui mutamenti nell’impianto normativo del Superbonus 110% da novembre a gennaio.

L’outlook 2022-2023

Dopo i risultati record registrati nel 2021, il management ha confermato l’outlook 2022 che prevede un valore della produzione di circa 153 milioni e un Ebitda adjusted di circa 36,6 milioni.

Il Gruppo prevede poi di superare la soglia dei 200 milioni il prossimo anno grazie al solo processo di crescita endogena, senza cioè contare il contributo di eventuali operazioni di M&A.

“D’altronde – spiega il Ceo – si tratta di una crescita che va solo implementata dato che il backlog copre già tutto il 2022 e dato che nel 2021 abbiamo dimostrato di saper gestire una crescita ancora più poderosa”.

Inoltre, la proroga – introdotta con la Legge di Bilancio 2022 – dell’agevolazione fiscale Super Bonus 110% fino al 2024 e al 2025, seppur con modalità differenziate, ha spinto il gruppo a migliorare ulteriormente le previsioni per i prossimi anni.

“Fino al 2023 il superbonus sarà 110%: ogni euro speso genererà 1,1 euro di credito fiscale, mentre per il 2024 e 2025 la percentuale sarà progressivamente ridotta. Tuttavia, riteniamo che, come per tutti i bonus fiscali da 20 anni, ci siano altissime probabilità che in realtà ci saranno rinnovi anno su anno”.

A livello di margini, invece, il Gruppo prevede un impatto limitato dall’aumento dei costi di energia e materie prime. “Grazie all’autoproduzione con pannelli solari, se i prezzi dell’energia dovessero aumentare di un ulteriore 10-20% l’impatto per noi tratterebbe di appena 200 mila euro in un anno, a fronte di oltre 29 milioni di Ebitda”.

“Per quanto riguarda le materie prime come alluminio e il Pvc, abbiamo già ritoccato i listini in seguito agli incrementi dei costi senza riscontrare particolari ripercussioni sulle vendite, alla luce di una domanda molto elastica rispetto al prezzo”.

Rivisti al rialzo i target del piano industriale

Come detto, quindi, le guidance relative all’esercizio 2024 sono state riviste al rialzo in modo tale da tener conto non soltanto dello svolgimento dell’attività industriale, ma anche della prosecuzione delle attività di progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione energetica di condomini e singole unità familiari rientranti nelle agevolazioni fiscali in materia edilizia.

Con riguardo ai ricavi, i target previsti dal Piano Industriale sono stati inoltre lievemente incrementati al fine di tenere conto dello slittamento all’esercizio 2022 di parte dei ricavi derivanti dal Superbonus 110% attesi per il 2021 oltre che alle migliori performance di crescita registrate nel 2021 e superiori alle già ambiziose aspettative.

Nel dettaglio, il valore della produzione è ora atteso in crescita a un Cagr 2020-2024 del 79% (+62% la precedente indicazione), passando da 153 milioni nel 2022 (rivisto da 138 milioni), per poi salire a 205 milioni nel 2023 (rivisto da 190 milioni) e a 232 milioni nel 2024 (rivisto da 155 milioni).

Il fatturato del Polo Industriale è previsto salire a 85 milioni quest’anno (70 milioni la precedente stima), 117 milioni nel 2023 (102 milioni la precedente indicazione) e 170 milioni nel 2024 (155 milioni la precedente indicazione), a cui si aggiunge il contributo atteso dal Superbonus per 62 milioni.

A livello di marginalità, l’Ebitda adjusted è ora atteso in aumento a un tasso medio annuo 2020-2024 del 76,5% (+59,7% la precedente indicazione) raggiungendo i 58,2 milioni nel 2024 (39 milioni la precedente indicazione), da 38,1 milioni nel 2022 (34,1 milioni la precedente indicazione) e 52,8 milioni nel 2023 (48,9 milioni la precedente indicazione).

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