Scm Sim ha chiuso il 2021 con commissioni attive per 6,3 milioni (+15% a/a), nonostante il contesto macroeconomico ancora influenzato dalla pandemia. Il tutto anche grazie al positivo andamento delle gestioni patrimoniali e alle commissioni di performance.
Le commissioni passive sono salite a 2,4 milioni (+5%), evidenziando una crescita più contenuta rispetto alle commissioni attive a conferma dell’attenzione rivolta alla tenuta del payout della rete commerciale.
Il margine di intermediazione, pertanto, si è fissato a 3,9 milioni (+21,2%). Tale risultato ha evidenziato, inoltre, un miglioramento anche nel confronto con l’esercizio 2019 pre-Covid (3,8 milioni).
I costi operativi sono saliti a 3,8 milioni (3,3 milioni nel 2020); l’incremento dovuto principalmente al consolidamento del personale commerciale, con l’ingresso di consulenti finanziari dipendenti, e alla ripresa delle attività operative post emergenza pandemica.
L’esercizio è stato archiviato con una perdita netta di 271 mila euro (rosso di 139 mila euro nel 2020).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 gli Asset under Control ammontano a 959 milioni (924 milioni a fine 2020). In dettaglio, i patrimoni in gestione sono pari a 207 milioni (160 milioni al 31 dicembre 2020), i patrimoni in consulenza ammontano a 365 milioni (389 milioni a fine 2020), il valore dei prodotti assicurativi si attesta a 363 milioni (356 milioni al 31 dicembre 2020) e il patrimonio della Sicav si fissa a 24 milioni (18 milioni a fine 2020).
Dalla fine del mese di febbraio ha avuto origine il conflitto Russia-Ucraina, che ha determinato una volatilità senza precedenti sui mercati finanziari, correlata al susseguirsi delle notizie non incoraggianti nella prima parte delle operazioni belliche.
Risulta al momento difficile valutare l’impatto che questa situazione avrà sui fondamentali della società. Nonostante la resilienza mostrata dalla struttura negli ultimi anni, l’andamento sfavorevole dei mercati potrebbe comportare nell’anno una limitata contribuzione delle commissioni di performance qualora le vicende collegate al conflitto si protraggano per molto tempo.
Nel caso di conflitto risolto in breve tempo, tale condizione verrebbe meno e si potrebbe
assistere, come più volte accaduto nella storia, a una ripresa importante delle economie
interessate dalla crisi, con conseguente miglioramento dei mercati.
L’inizio del 2022 ha visto il protrarsi dell’emergenza contagio dal virus Covid-19, ma con un
progressivo ritorno alla normalità grazie alle campagne vaccinali e alla minore aggressività delle ultime varianti. Si evidenzia che il nuovo modus operandi supportato dall’introduzione di nuove tecnologie – che permettono la sottoscrizione dei contratti online, l’organizzazione di attività formative in remoto per la rete commerciale e il coinvolgimento “virtuale” dei clienti su tematiche di interesse – è oramai ampiamente assimilato dallo staff e dalla clientela.
A fronte del complicato contesto sopra delineato, stanno finalmente giungendo a conclusione anche alcune operazioni di cessione dei crediti fiscali derivanti dal Bonus 110%, nell’ambito delle quali la società ha assunto il ruolo di arranger, costruendo per gli acquirenti un percorso fluido e conforme agli ultimi dettati normativi. Si prevede che questa attività possa dare un contributo importante ai conti della società.
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