Sebino – Ebitda in calo a 10,9 mln (-3,6%) nel 2021

Nel 2021 il gruppo Sebino ha consuntivato ricavi caratteristici pari a 54,8 milioni, in crescita del 12,2% circa sul 2020; si segnala che il dato del 2021 contiene i ricavi di 12 mesi della società Sebino Service, acquisita nel luglio 2020.

In relazione al valore della produzione in Italia ha registrato un incremento del 25,6% circa
sull’esercizio precedente, mentre in Romania è sceso del 38% nell’esercizio 2021 sul 2020, scontando soprattutto un primo semestre 2021 anomalo a causa della pandemia che ha duramente colpito il paese nella prima parte dell’anno.

L’Ebitda si riduce del 3,6% a 10,9 milioni, pari al 19,8% circa dei ricavi caratteristici (era il 23,1% dei ricavi al 31 dicembre 2020).

L’utile netto si riduce del 4,9% a 7,2 milioni.

La posizione finanziaria netta evidenzia liquidità netta aumentata a 4,9 milioni da 1,6 milioni a fine anno 2020, un andamento che ha beneficiato dalla generazione di cassa consolidata della gestione caratteristica pari a 9 milioni circa.

Il portafoglio ordini consolidato alla fine dell’esercizio è pari a 31,8 milioni circa, in crescita del 59% rispetto a quello registrato alla fine 2020, trainato in particolare dalla rilevanza delle iniziative riguardanti non solo i nuovi siti di logistica, destinati a supportare il sostanzioso incremento dell’e-commerce nel nostro paese, stimolato anche dagli effetti indotti dal lockdown causato dall’ emergenza sanitaria, ma anche dal reshoring di attività e siti logistici da parte di aziende industriali.

In considerazione della consistenza del portafoglio ordini alla fine dell’esercizio, la Società affronta con ottimismo il 2022. Gli impatti dell’emergenza sanitaria risultano non attualmente presenti. Continuano i segnali positivi, provenienti in particolare dalla logistica destinata a servire i grandi attori dell’e-commerce internazionale e del retail.

Non si prevedono impatti negativi dagli accadimenti militari in Ucraina in quanto il Gruppo non ha esposizioni creditorie verso quei paesi. Tuttavia si attende un ulteriore impatto sui prezzi delle materie prime, in particolare acciaio, verso il quale il Gruppo risulta esposto per via degli acquisti delle tubazioni utilizzate negli impianti antincendio ed energia.