Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana con una flessione dello 0,3% e tenendo meglio dell’analogo indice europeo (-1,9%), risentendo della frenata del comparto bancario (-1,9%) e muovendosi in controtendenza rispetto al Ftse Mib (+1,4%).
In primo piano restano le tensioni internazionali tra Russia e Occidente sulla questione Ucraina, dopo l’attacco russo nel Paese ordinato dal presidente Vladimir Putin. Condanne unanimi per l’azione del Cremlino sono arrivate dalle potenze occidentali, che hanno varato pesanti sanzioni contro Mosca, con gli Usa e l’UE in testa. Sullo sfondo resta la speranza di trovare una soluzione facendo ricorso alla diplomazia.
Una situazione che accentua le preoccupazioni per la crescita dell’economia globale, già minacciata dall’elevata inflazione.
L’andamento sottotono del settore creditizio ha impattato in parte sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib qualche realizzo frena Fineco (-1,4%), i cui requisiti patrimoniali sono già ampiamente superiori a quelli fissati da Banca d’Italia, e Azimut (-0,7%), su cui Timone Fiduciaria ha rafforzato la presa.
Sul listino principale tiene Nexi (+0,1%), entrata in trattative esclusive con Bper per l’acquisizione del merchant acquiring. Poco mossa Exor (-0,3%), reduce dai conti.
Sul Mid Cap ok doValue (+3,9%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano industriale, così come Banca Ifis (+2,2%) e illimity (+0,4%).
Sullo Small Cap tiene Banca Intermobiliare (0,0%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico e con l’Opa promossa da Trinity che è terminata.