Nel 2021 Alfonsino ha riportato ricavi a 3,9 milioni, in crescita del 40% rispetto all’esercizio
2020, ma inferiori rispetto alle stime contenute nel Documento di Ammissione (4,5 milioni).
Tale scostamento – spiega la società – è riconducibile ad un inaspettato calo delle performance, rispetto alle previsioni, nelle ultime settimane del 2021; infatti, in questo periodo dell’anno, storicamente florido per il food delivery, molti ristoranti affiliati hanno preferito (in totale controtendenza col passato) limitare la propria presenza sulla piattaforma Alfonsino, preferendo concentrarsi sulla riapertura delle sale al pubblico, che proprio in quel periodo veniva per la prima volta concessa dal Governo, senza particolari limitazioni su n. di posti a sedere.
Tale scenario ha inevitabilmente limitato l’offerta di prodotti sulla piattaforma Alfonsino, nonché dirottato parte dei consumi dall’home delivery verso la somministrazione.
L’EBITDA è negativo per 0,1 milioni, in diminuzione rispetto a 0,2 milioni al 31 dicembre
2020 e inferiore rispetto all’EBITDA previsionale comunicato in sede di quotazione nel documento di ammissione e pari a 0,4 milioni. Tale contrazione è direttamente correlata al mancato raggiungimento del target di ricavo sulle vendite.
L’EBIT è negativo per 0,6 milioni in peggioramento rispetto al 31 dicembre 2020 pari a 0,2 milioni.
Il risultato netto evidenzia una perdita di 0,5 milioni rispetto a un utile di 0,1 milioni del 31 dicembre 2020.
Sul fronte patrimoniale la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2021 è cash positive per circa 2,9 milioni, in incremento rispetto a 0,5 milioni del 30 giugno 2021 e in aumento rispetto al valore atteso e comunicato in sede di quotazione pari a 0,4 milioni.
La differenza rispetto al 30 giugno 2021 di circa 2,4 milioni è principalmente dovuta alle sottoscrizioni raccolte in sede di collocamento per l’IPO.
Riguardo l’evoluzione prevedibile della gestione Alfonsino riporta che “la società si pone come principale obiettivo della propria strategia di crescita quello di diventare il player di
riferimento per il delivery nelle città italiane di medio-piccole dimensioni attraverso una struttura operativa integrata, che comprende la gestione diretta da parte della Società di alcune fasi della catena del valore (IT, Marketing, Attività Commerciale e Customer Service)”.
La strategia di sviluppo alla base di tale obiettivo è delineata nei seguenti punti:
– apertura del servizio in nuove città, mantenendo il proprio focus sulle città di medio piccola dimensione ed espandendosi nei centri più piccoli con il servizio “driver-less”;
– consolidamento della propria posizione di leadership nei comuni presidiati attraverso mirate campagne di marketing e attività promozionali;
– ampliamento dell’offerta, diversificando i servizi di delivery offerti;
– rafforzamento della struttura organizzativa tramite l’assunzione e formazione di nuovo personale e implementazione della piattaforma software proprietaria.
La società segnala infine che “non c’è stata nessuna ripercussione sulla attività societaria come conseguenza dell’attuale conflitto Russia – Ucraina, nè potrebbero essercene in futuro vista la poca incidenza sul settore dei servizi al consumatore del conflitto stesso”.
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