Nel 2021 Comal riporta un valore della produzione di 42,1 milioni, in crescita del +36% rispetto a 31 milioni dell’esercizio precedente.
I Ricavi balzano del 78% a 37,2 milioni. I ricavi sono per il 100% realizzati in Italia; per il 97% sono generati dal settore fotovoltaico e per il 3% dal settore convenzionale.
A livello di risultati operativi, l’EBITDA migliora del 9% a 3,4 milioni, mentre l’EBIT si attesta a 2,2 milioni, rispetto a 2,4 milioni nel 2020.
Il conto economico chiude con un utile netto di 1,2 milioni, in linea rispetto all’esercizio precedente.
Dal lato patrimoniale, la Posizione Finanziaria Netta è negativa per 4,6 milioni (-154 mila euro al 31 dicembre 2020), mentre la Posizione Finanziaria Netta Adjusted risulta negativa per 6,3 milioni (-4,4 milioni al 31 dicembre 2020, riflettendo l’incremento delle disponibilità liquide a seguito dell’aumento di capitale avvenuto in sede di IPO).
Il portafoglio ordini al 31 dicembre 2021 ammonta a circa 84 milioni. Grazie a nuove acquisizioni di commesse per la realizzazione di impianti fotovoltaici, oggi il portafoglio ordini si porta a circa 118 milioni.
Con riguardo allo scenario geopolitico caratterizzato dalle tensioni in corso tra Russia e Ucraina, “pur non potendo escludere eventuali effetti negativi diretti e indiretti per il protrarsi del conflitto, legati soprattutto all’andamento dei prezzi delle materie prime”, il management segnala che “il Gruppo non opera direttamente in tali mercati”.
Il Cda, inoltre, ha nominato per cooptazione Barbara Paolini come amministratore non indipendente, in sostituzione di Domenico Muscianesi, dimessosi nel maggio 2021.
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