GPI, attiva nei Sistemi Informativi e nei Servizi per la Sanità e il Sociale, ha chiuso il 2021 con ricavi per 326,9 milioni, in aumento del 20,6% rispetto al 2020, con un significativo impulso derivante dalla crescita organica (+16,2%) rispetto alla crescita per linee esterne (+4,4%).
L’87% dei ricavi del Gruppo GPI è realizzato dalle due principali Aree Strategiche di Affari: Software e servizi IT (36%) e Care e servizi amministrativi (50,8%), in crescita rispettivamente del 14,6% a 117,6 milioni e del 25,4% a 166,2 milioni.
Una quota significativa dei ricavi è generata da canoni ricorrenti complessivi, pari nel 2021 a 229,7 milioni (70% dei ricavi). L’esercizio 2021 registra un significativo incremento dei ricavi generati all’Estero, pari a 31,2 mln (9,6% del totale e +30,6% rispetto a 23,9 mln nel 2020).
Il margine operativo lordo (Ebitda) è pari a 49,8 mln, in crescita del 24,1%, con un Ebitda margin in miglioramento al 15,2% dei ricavi.
Il risultato netto si riduce da 12,3 a 11,3 mln, dopo imposte pari a 5,4 mln (con un incremento di oltre 4,4 mln): si rammenta che nel 2020 il Gruppo aveva beneficiato dell’agevolazione “patent box” e del riallineamento dei valori non fiscalmente riconosciuti su alcuni beni che aveva consentito di avere un carico fiscale di poco inferiore a 0,9 milioni.
L’indebitamento finanziario netto si attesta a 155,4 mln, inclusi circa 34,5 mln per M&A (FY20: 144,5 milioni).
Il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo lordo pari a € 0,50 per azione.