Nel 2021, Industrie Chimiche Forestali ha realizzato ricavi pari a 75,7 milioni, in crescita del 25% rispetto al 2020 e del 5,3% rispetto al 2019, l’ultimo esercizio pre-Covid.
Da segnalare, in particolare, l’incremento di fatturato dei prodotti destinati al settore calzaturiero, pari al +34% rispetto al 2020 anche grazie al positivo trend di crescita dei prodotti a marchio Morel che hanno contribuito per 2,8 milioni con una buona marginalità, e dei prodotti destinati al settore pelletteria.
L’Ebitda è diminuito del 27,2% a 5,2 milioni con una marginalità scesa al 6,9% (11,8% nel 2020), per effetto delle difficoltà del settore automotive, che ha maggiormente risentito del contesto globale che si è generato sul mercato delle materie prime relativamente alle disponibilità e ai prezzi che richiedono tempi di trasferimento dei costi più lunghi.
Da sottolineare, invece, l’andamento positivo delle aree relative al calzaturiero e pelletteria con la conferma di redditività a doppia cifra.
L’Ebit adjusted, al netto degli effetti dell’ammortamento della lista clienti e dei marchi pari a 1,9 milioni, si è attestato a 2,7 milioni rispetto ai 4,7 milioni del 2020, dopo ammortamenti su immobilizzazioni materiali per 2,4 milioni. L’Ebit reported è stato pari a 0,7 milioni (2,7 milioni nel 2020).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto adjusted pari a 2,2 milioni, rispetto ai 3,3 milioni del 2020. L’utile netto reported si è attestato a 2,3 milioni (2,2 milioni nel 2020).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 7,3 milioni dai 3,2 milioni al 31 dicembre 2020, includendo i cash out per 2,3 milioni per l’esecuzione del piano di buy-back, 1 milione per la distribuzione dei dividendi e 2 milioni per l’acquisizione di Morel. La generazione di free cash flow nell’anno è stata positiva per 1,2 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,14 euro per azione, con data di stacco della cedola prevista il 9 maggio 2022, record date il 10 maggio 2022 e data di pagamento l’11 maggio 2022.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, dopo la buona performance di fatturato registrata nel corso del 2021, il management segnala che i primi due mesi 2022 sono stati ancora caratterizzati da una buona domanda che si è assestata sui livelli raggiunti lo scorso anno.
In particolare, è da segnalare il buon andamento dei settori calzaturiero, della pelletteria e del packaging. Rimane ancora penalizzato dalle difficoltà produttive già manifestate nel 2021 per la scarsità di componentistica elettronica il settore dell’Automotive.
Pariteticamente il costo delle materie prime ha continuato ad aumentare per tutte le tipologie di materiali acquistati. Nei prossimi mesi, la Società si concentrerà in particolare nell’attento monitoraggio del prezzo delle materie prime al fine di garantire il ribaltamento sui prezzi di vendita per salvaguardare la redditività dei vari settori; ad implementare azioni indirizzate ad aumentare ulteriormente l’efficienza ed a incrementare l’offerta di prodotti, e a livello commerciale, grazie all’allentamento delle misure restrittive per il contenimento della pandemia di Covid-19, alla ripresa dei viaggi e dei rapporti diretti con i clienti al fine di favorire lo sviluppo di nuovi progetti.
In merito alla crisi in Ucraina, il Gruppo ha subito un blocco degli ordinativi in corso provenienti dai paesi coinvolti nel conflitto. Nel 2021 ICF ha generato un fatturato di circa 3,5 milioni nei confronti di clienti dalla Russia e di circa 0,5 milioni nei confronti di clienti in Ucraina.
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