Nel 2021 il Gruppo Iren registra ricavi consolidati per 4.955,9 milioni in aumento del +33% rispetto ai 3.726,2 milioni dell’esercizio 2020.
I principali fattori di incremento sono riferibili a maggiori ricavi energetici per circa 1 miliardo, influenzati prevalentemente dall’incremento dei prezzi delle commodities.
L’Ebitda ammonta a 1.015,8 milioni, in aumento del 9,6% rispetto ai 926,9 milioni del 2020. Complessivamente l’incremento del margine operativo lordo in riferimento alle singole business unit è così suddiviso: Ambiente (+31,6%), Energia (+30,6%), Reti (+1,7%) mentre risulta in flessione la business unit Mercato (-28,9%), quest’ultimo trend da correlare all’aumento della BU Energia nella logica di gestione integrata della filiera energetica.
L’Ebit è pari a 454,1 milioni, in aumento del 9,3% rispetto ai 415,4 milioni del 2020.
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 303,1 milioni, in progresso del 26,7% rispetto a 239 milioni del 2020.
L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2021 è pari a 2.906 milioni, in flessione di 42 milioni rispetto a 2.948 milioni di fine 2020. La generazione di cassa copre l’elevato livello degli investimenti, il cash out per le acquisizioni, principalmente di Futura (20%) e Sidiren, e il consolidamento dei relativi debiti, pari a 56 milioni, e il pagamento dei dividendi per 149 milioni.
Gli investimenti lordi ammontano a 955 milioni, in crescita del 4,7% rispetto a 913 milioni del 2020, di cui 85 milioni relativi al cash out per le acquisizioni effettuate nel corso dell’anno.
Il Cda proporrà all’Assemblea degli Azionisti del prossimo 21 giugno il pagamento di un dividendo pari a 0,105 euro per azione, (+10,5% rispetto al 2020), che verrà messo in pagamento a decorrere dal 20 luglio 2022, con data stacco della cedola il 18 luglio.
In relazione alla crisi geopolitica internazionale a seguito del conflitto Russia–Ucraina, il management sottolinea che “risulta attualmente difficile nonché incerto valutare gli effetti e le ripercussioni che potrebbero derivare dal perdurare della crisi internazionale. In tale scenario, sono due i rischi principali da tenere attenzionati: la volatilità del prezzo delle commodity ed il contestuale effetto inflazionistico”. Iren “monitora quotidianamente l’evolversi della situazione, definendo i possibili scenari di rischio per le proprie attività e individuando, laddove possibile, azioni di mitigazione”.
In aggiunta, “per contenere l’impatto derivante dall’aumento del prezzo delle commodity, il cui trend rialzista è iniziato nel quarto trimestre del 2021, il governo ha già approvato delle misure volte a calmierare lo sbilanciamento tra i prezzi di produzione e vendita di energia elettrica e gas; tali misure, secondo le prime stime, avranno un impatto contenuto sulla redditività del Gruppo”.