Mercati – Apertura in rialzo per l’Europa, ancora in ribasso il greggio

Apertura positiva per le borse europee, in un contesto in cui la prospettiva di ulteriori colloqui per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina e il calo del greggio aiutano il sentiment dei mercati.

A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,1% in area 25.000 punti. In rialzo anche il Cac 40 di Parigi (+1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), il Dax di Francoforte (+1,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%).

L’azionario globale ha recuperato terreno dopo le perdite seguite all’invasione russa dell’Ucraina, in un contesto in cui gli investitori valutano gli sviluppi del conflitto, gli elevati costi delle commodity e l’impegno della Federal Reserve a contrastare l’inflazione.

Dall’altra parte, l’inversione di parte della curva dei rendimenti dei Treasury, complici le aspettative di una stretta monetaria più aggressiva da parte della banca centrale Usa, segnalano i timori di un rallentamento dell’economia.

Sul fronte geopolitico, gli operatori guardano alla ripresa dei negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev in Turchia per porre fine alle ostilità, con l’obiettivo minimo di un miglioramento della situazione umanitaria.

Tra le materie prime ancora in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,8%) a 108,7 dollari e il Wti (-0,9%) a 105 dollari, dopo il tonfo di ieri in scia ai timori per l’impatto sulla domanda dei nuovi lockdown imposti in Cina per arginare la recrudescenza del Covid.

Intanto sul Forex il biglietto verde rifiata nei confronti delle altre valute dopo i recenti guadagni, con il cambio euro/dollaro risalito in area 1,10. Il dollaro/yen arretra a 123,5 con la moneta nipponica che rimane sui minimi da sei anni, per effetto della divergenza di politica monetaria tra una Fed più hawkish e una Bank of Japan ancora dovish.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,14%.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Bper (+2,7%), Unicredit (+2,5%), Intesa Sanpaolo (+2%), Exor (+2%) e Mediobanca (+1,9%), mentre arretra Telecom Italia (-0,1%).