Mercati – Piazza Affari tonica (+2,2%) con il Vecchio Continente

Mattinata positiva per le borse europee, che accelerano rispetto all’apertura, sostenute dalle speranze di progressi nella direzione di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina.

A Milano il Ftse Mib guadagna il 2,2% in area 25.250 punti. In rialzo anche il Cac 40 di Parigi (+2,4%), il Dax di Francoforte (+2%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,7%) e il Ftse 100 di Londra (+1,2%). Positivi i futures di Wall Street su Dow Jones, S&P500 e Nasdsq, in progresso fra lo 0,3 e lo 0,5%, dopo la chiusura sopra la parità della seduta precedente.

Focus sul nuovo round di negoziati in programma oggi a Istanbul, dopo che ieri il presidente ucraino Zelensky ha aperto alla possibilità di una “neutralità” del suo Paese per venire incontro alle richieste di Mosca.

Intanto, l’azionario globale è in rialzo di circa l’8% rispetto ai minimi raggiunti dopo l’invasione russa, ma gli operatori continuano a monitorare gli impatti del conflitto, gli elevati costi delle commodity e l’impegno delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve, a contrastare l’inflazione. In tale contesto, l’inversione di parte della curva dei rendimenti dei Treasury riflette i timori per un rallentamento dell’economia, complici le aspettative di una stretta monetaria più aggressiva da parte della banca centrale americana.

I dati macro odierni hanno evidenziato una discesa del sentiment dei consumatori tedeschi al livello più basso in più di un anno, mentre nel pomeriggio verrà pubblicato l’indice del Conference Board sulla fiducia dei consumatori statunitensi di marzo. In settimana focus anche sull’inflazione della zona euro, da cui si attende un nuovo record, e sul job report statunitense.

Tra le materie prime si arresta la discesa delle quotazioni del greggio con il Brent (+0,6%) a 110,2 dollari e il Wti (+0,2%) a 106,2 dollari, dopo il tonfo di ieri in scia ai timori per l’impatto sulla domanda dei nuovi lockdown imposti in Cina per arginare la recrudescenza del Covid.

Intanto sul Forex il biglietto verde rifiata nei confronti delle altre valute dopo i recenti guadagni, con il cambio euro/dollaro risalito a 1,104. Il dollaro/yen arretra a 123,75 con la moneta nipponica che rimane sui minimi da sei anni, per effetto della divergenza di politica monetaria tra una Fed più hawkish e una Bank of Japan ancora dovish.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane in area 152 punti base, con il rendimento del decennale italiano in aumento al 2,19%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap bene Stellantis (+5%), Unicredit (+4,6%) e Nexi (+4,5%), mentre arretrano Saipem (-1,8%), Terna (-1,8%) e Leonardo (-1,4%).