In vista dell’assemblea del prossimo 8 aprile, i proxy advisor hanno posto l’attenzione sulla politica di remunerazione, uno dei punti all’ordine del giorno.
Secondo quanto riportano Reuters e altre fonti di stampa, il proxy advisor Glass Lewis ha invitato gli azionisti a votare nell’assemblea di aprile contro la politica di remunerazione della banca che vede invece favorevole l’altro advisor Iss.
In una lettera agli azionisti, UniCredit ha detto di essere “sorpresa e delusa” delle osservazioni avanzate da Glass Lewis ritenendo che i punti evidenziati dal proxy siano “errati” e “possono condurre a conclusioni sbagliate”.
Nella relazione sulle politiche di remunerazione, la banca rimarca di avere completato “una revisione completa per allinearle” al nuovo piano “UniCredit Unlocked”.
“Crediamo fermamente che tutti i punti sollevati nel 2021 siano stati pienamente affrontati e divulgati nella nuova, e completamente trasparente, politica di remunerazione 2022”, spiega l’istituto.
Per l’anno in corso, precisa UniCredit, “la retribuzione variabile dell’Ad non è discrezionale ed è basata solamente su un sistema legato alla performance”, oltre a essere soggetta ‘alla consuete condizioni di malus e claw-back”.
“I dettagli del meccanismo sono espliciti e basati su chiari parametri di performance resi pubblici ex ante sia per la componente a breve che per quella a lungo termine”, nonche’ ‘completamente coerenti con il piano strategico”, prosegue la banca.
In merito alla retribuzione del Ceo, inoltre, UniCredit sottolinea di avere condotto “un’ampia analisi comparativa, in linea con il nostro target di politica di remunerazione”. I
Riguardo ai giudizi dei proxy advisor, secondo quanto riporta Radiocor, solitamente le raccomandazioni di Iss sono seguite dalla maggioranza degli investitori istituzionali di UniCredit.