Fervi ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento per circa il 44,6% a 38 milioni, rispetto ai 26,3 milioni dell’esercizio precedente fortemente penalizzato dalla diffusione della pandemia e dal conseguente periodo di lockdown.
Si rileva che una parte della crescita deriva dal contributo della neo acquisita Rivit per 5,8 milioni, mentre la crescita organica del gruppo di attesta a +22,4% sul 2020 e +11,6% sul 2019 non influenzato dalla pandemia.
Questo risultato organico è dovuto ad un forte recupero del mercato Italiano ed Europeo iniziato nella seconda metà del 2020 e proseguito per quasi tutto il 2021, oltre all costante attività di product marketing e di spinta commerciale su cui il gruppo sta investendo.
L’Ebitda è aumentato del 29,4% a 5,3 milioni con una marginalità in calo al 13,9% (-160 punti base) a causa dell’incremento dei costi di trasporto solo in parte ribaltati attraverso l’aumento prezzi di vendita. A livello adjusted, esclusi i costi di M&A per 0,27 milioni, l’Ebitda margin si è attestato al 14,7% (-90 punti base).
L’Ebit è cresciuto del 30% a 3,9 milioni con un’incidenza sui ricavi al 10,1% (-110 punti base), dopo un aumento degli ammortamenti e accantonamenti del 27,6% a 1,4 milioni.
Gli oneri finanziari risultano in aumento rispetto allo scorso anno a causa degli interessi sui mutui ottenuti nel corso del 2020 ed inizio 2021 da primari istituti di credito e agli oneri della neo acquisita Rivit.
I proventi e oneri straordinari beneficiano, invece, della sopravvenienza attiva non tassata legata all’ottenimento del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo per gli anni 2016-2020 ottenuto da Riflex (per 0,36 milioni) e la sopravvenienza attiva legata alla maturazione della super Ace.
L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 39,2% a 3,2 milioni, nonostante l’aumento del carico fiscale (24,2% nel 2021 rispetto a 22,7% nel 2020), che include anche nel 2021 il beneficio derivante dal Patent Box.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 10,4 milioni da una posizione di cassa netta di 2,96 milioni al 31 dicembre 2020, dopo l’acquisizione di Rivit che ha generato un impegno pari a 16,5 milioni.
Il Consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,35 euro, in aumento rispetto agli 0,26 euro del 2020, che sarà messo in pagamento, qualora approvato dall’Assemblea, in data 11 maggio 2022 con data stacco cedola il 09 maggio 2022 e record date 10 maggio 2022.
Per quanto riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina, Fervi ha sottolineato che il Gruppo ha un’esposizione limitata in termini di volume d’affari con le nazioni in questione – inferiore all’ 1% – e che ad oggi l’esposizione finanziaria è pressochè nulla.
Stante la situazione attuale non si ritiene pertanto che tale conflitto possa avere un impatto diretto significativo sull’andamento aziendale del 2022. Resta ferma l’incertezza legata all’evoluzione del conflitto ed alle sue conseguenze dirette ed indirette in termini geopolitici e macroeconomici dei quali al momento non è possibile prevedere gli sviluppi.
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