Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata debole per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,4% e il Dax l’1,5%, mentre il Ftse 100 avanza dello 0,1%. A Wall Street, S&P 500 e Nasdaq perdono lo 0,2% e il Dow Jones lo 0,1%.
Le quotazioni del greggio rimbalzano dopo le perdite degli ultimi due giorni, mentre gli operatori valutano con cautela l’impatto di una potenziale de-escalation del conflitto in Ucraina sull’output di petrolio.
Il Cremlino ha precisato che al momento non ci sono state svolte nelle trattative, mentre gli alleati Nato sono intenti a valutare le reali intenzioni della Russia dopo che quest’ultima ha annunciato una riduzione delle proprie azioni militare in direzione di Kiev.
La guerra ha già avuto un impatto sulla produzione russa, diminuita di 11 milioni di barili al giorno nella seconda metà di marzo mentre le consegne alle raffinerie sono scese dei circa l’11%.
Nel frattempo, la Germania ha implementato un piano di emergenza per garantire gli approvvigionamenti energetici, preparandosi a una potenziale interruzione dei flussi di gas naturale da Mosca dopo la richiesta di pagamenti in rubli.
La Russia ha precisato che non richiederà immediatamente che gli altri paesi paghino le proprie esportazioni in valuta locale, mentre la Commissione europea lavorerà a stretto contatto con i Paesi membri dell’Ue per prepararsi alle possibili situazioni relative alla fornitura di gas.
Il tutto in attesa del meeting Opec+ in programma domani per discutere la politica di offerta di maggio, con l’alleanza che dovrebbe confermare l’attuale piano di aumenti graduali della produzione nonostante l’impatto della guerra in Ucraina sulle forniture.
Secondo alcune indiscrezioni, BP ha avviato approcci preliminari con China National Petroleum e Sinopec Group in merito alla programmata cessione della propria partecipazione di circa il 20% nella russa Rosneft.