Nel 2021 Grifal ha realizzato ricavi per 26,1 milioni (come già annunciato lo scorso 26 gennaio), con una crescita del 55,5% rispetto al 2020 che non teneva ancora conto degli effetti delle acquisizioni perfezionate tra gennaio e marzo 2021.
L’efficacia delle due operazioni si è concretizzata nel corso del primo trimestre 2021 e di conseguenza il loro contributo al risultato del Gruppo è stato di circa 11 mesi per Tieng e di 9 mesi per Cornelli BPE. Escludendo le acquisizioni finalizzate nel 2021, il Gruppo ha ottenuto ricavi per 22,5 milioni, in crescita del 34% rispetto al 2020.
A conferma del trend di crescita ed a parità di perimetro, la capogruppo Grifal S.p.A. ha ottenuto ricavi per 21,7 milioni, in aumento del 30% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2020 e del 17% rispetto al 2019, l’ultimo anno prepandemia.
Confermato l’interesse per cArtù, le cui vendite rappresentano il 23% dei ricavi totali del Gruppo, nonostante l’espansione del perimetro di consolidamento, e che trainano anche la continua crescita delle vendite estere che rappresentano il 25% del fatturato.
Come si legge nella nota, il 2021 è stato ancora caratterizzato dalle restrizioni imposte dalla pandemia, alle quali si è aggiunto l’effetto della ripresa rapidissima del ciclo economico che ha determinato la difficoltà di approvvigionamento di materie prime ed il conseguente incremento generalizzato dei costi di approvvigionamento.
La necessità di ribaltare a valle gradualmente l’aumento continuo dei fattori produttivi, la fase di integrazione delle società acquisite e l’avvio delle attività in Romania hanno inciso sulla redditività, in particolare nel secondo semestre.
L’Ebitda è comunque più che raddoppiato a 2,1 milioni con una marginalità salita all’8,1% (+240 punti base), grazie all’incremento più che proporzionale del giro d’affari rispetto ai costi operativi.
L’Ebit è risultato negativo per 0,7 milioni complici i maggiori ammortamenti (+43,5% a 2,8 milioni) legati alle acquisizioni effettuate e alle rivalutazioni dei brevetti cArtù e Modaplen, ma comunque in miglioramento rispetto alla perdita operativa per 1,01 milioni del 2020.
L’esercizio si è chiuso con un risultato netto negativo per 0,84 milioni, rispetto alla perdita di 0,95 milioni dell’anno precedente.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto a 12,2 milioni, rispetto ai 6,7 milioni al 31 dicembre 2020 e ai 0,5 milioni al 30 giugno 2021.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nel 2021 ha preso forma il Gruppo Grifal attraverso alcune operazioni straordinarie che hanno portato alle acquisizioni delle società Cornelli Brand Packaging Experience S.r.l. e Tieng S.r.l. ed al conferimento in quest’ultima dell’area macchine di Grifal Spa.
Si è trattato del primo passo di un processo di riorganizzazione necessario a sostenere i progetti di crescita e di efficientamento complessivo i cui benefici si concretizzeranno pienamente nel corso dei prossimi mesi.
La società prosegue le attività atte ad accelerare ulteriormente la crescita e aumentare la capacità di soddisfare la domanda crescente che arriva, in Italia e all’estero, delle aziende particolarmente attente ai temi legati alla sostenibilità, all’innovazione e alla comunicazione, applicate al packaging.
A livello di supply chain, il Gruppo non risulta particolarmente colpito dalla scarsa disponibilità dei materiali, mentre sta reagendo all’aumento dei costi operando sui prezzi di vendita a valle.
Infine, in merito alla guerra tra Russia e Ucraina Grifal sottolinea che e l’attività del Gruppo in questi paesi è assente o assolutamente trascurabile e ad oggi non ci sono ripercussioni di alcun tipo sulla crescente domanda che viene dal mercato né sull’operatività.
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