Mercati asiatici – A due velocità con i ribassi del Giappone

Seduta a due velocità per i principali listini asiatici con gli investitori che restano intenti a valutare le possibilità di una de-escalation della guerra in Ucraina, dopo le trattative di ieri tra Kiev e Mosca.

Prevale tuttavia ancora la cautela in quanto i colloqui non hanno ancora portato a un accordo sul cessate il fuoco e il Pentagono ha affermato che Kiev rimane minacciata. La Russia ha comunque affermato che ridurrà drasticamente l’attività militare vicino alla capitale ucraina e di essere pronta a prendere provvedimenti per “attenuare” il conflitto.

Le prospettive di una tregua sono attese riflettersi in una riduzione della pressione sui prezzi delle materie prime, un allentamento dell’inflazione e in un rallentamento del ritmo con cui le banche centrali dovranno inasprire le politiche monetarie.

Nel frattempo il presidente della Fed Bank di Filadelfia, Patrick Harker, si attende una serie di aumenti “deliberati e metodici” dei tassi quest’anno, ma ha affermato di essere aperto a una mossa di mezzo punto a maggio se i dati a breve termine mostreranno una maggiore inflazione.

Nuovi spunti operativi potrebbero arrivare dal job report Usa in calendario venerdì.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,111 e il dollaro yen a 122,00. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 108,7 dollari e il Wti (+1,2%) a 105,5 dollari al barile. Oro a 1.924 dollari l’oncia (+0,6%).

Tornando ai listini asiatici, bene la Cina con Shanghai +1,6% e Shenzhen +2,1%. Hong Kong a +1,4%.

Giù invece il Giappone con Nikkei -1,5% e Topix -1,9%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (+1,8%), S&P 500 (+1,2%) e Dow Jones (+1%).