Mercati – Previsto avvio debole, dubbi sui negoziati di pace

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta sotto la parità, dopo i guadagni di ieri in scia ai segnali di primi passi avanti nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina a seguito degli incontri tra le due delegazioni in Turchia dopo settimane di stallo diplomatico.

Chiusura in rialzo ieri a Wall Street, con il Nasdaq che ha guadagnato l’1,8%, lo S&P 500 l’1,2% e il Dow Jones l’1%. Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,8%, mentre Shanghai avanza dell’1,8% e Shanghai dell’1,6%.

Il sentiment dei mercati è sostenuto dalla presunta svolta nelle trattative tra Mosca e Kiev per arrivare a un cessate il fuoco, mentre si avvicina l’ipotesi di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelenskiy.

La Russia ha annunciato l’intenzione di ridurre drasticamente la sua attività militare in direzione di Kiev, sebbene gli Stati Uniti abbiano avvisato che la città rimanga sotto minaccia e definito la mossa “un riposizionamento, non un vero ritiro”.

Gli operatori valutano la prospettiva di una de-escalation del conflitto che potrebbe ridurre le pressioni sui prezzi delle commodity, consentendo un allentamento dell’inflazione che rallenterebbe il ritmo di una stretta monetaria.

Il recupero dell’azionario globale rimane comunque fragile con il proseguimento delle ostilità in Ucraina e i dubbi sulle reali intenzioni di Mosca, mentre l’inversione di parte della curva dei rendimenti dei Treasury alimenta il dibattito sui rischi di un rallentamento dell’economia in un contesto in cui le banche centrali si preparano a ritirare i propri stimoli.

Il mercato obbligazionario ha segnato una tregua dal recente crollo, con le speranze di progressi nei negoziati tra Russia e Ucraina che ha spinto al ribasso i prezzi del petrolio e le aspettative di inflazione.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede la lettura preliminare di marzo dell’inflazione in Germania e la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, mentre in Usa usciranno i dati sul Pil del quarto trimestre e i dati Adp sull’occupazione del settore privato.