Mercati – Torna la cautela, prevalgono i ribassi nel Vecchio Continente

Borse europee in flessione assieme ai futures di Wall Street, mentre passa in secondo piano l’ottimismo sui colloqui di pace che ieri aveva sostenuto gli acquisti.

Il Ftse Mib di Milano cede lo 0,3% in area 25.240 punti. Più arretrati il Dax di Francoforte (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), resiste il Ftse 100 di Londra (+0,1%). Variazioni leggermente negative anche per i derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq dopo i guadagni della seduta precedente.

Le speranze di passi avanti nei colloqui si sono parzialmente ridimensionate e gli alleati Nato stanno valutando le reali intenzioni russe, dopo le promesse di ridurre le operazioni militari in Ucraina. Nel frattempo, la Germania ha implementato un piano di emergenza per garantire gli approvvigionamenti energetici, preparandosi a una potenziale interruzione dei flussi di gas naturale da Mosca.

Il clima di incertezza continua a pesare sui mercati, sebbene l’azionario abbia recuperato le perdite innescate dall’invasione in Ucraina. Preoccupa la momentanea inversione della curva dei rendimenti dei Treasury, dinamica che potrebbe anticipare un rallentamento della crescita, anche se l’attendibilità di questo segnale, perlopiù in un lasso di tempo limitato, è in dubbio dopo anni di forti stimoli monetari.

Stimoli che la Fed ha cominciato a ritirare, con gli operatori che optano per un rialzo complessivo dei tassi di due punti percentuali nel 2022 per contrastare le pressioni inflazionistiche, ai massimi da decenni. Il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker si aspetta una serie di aumenti “deliberati e metodici”, ma è aperto ad un ritocco di 50 punti base a maggio laddove i dati sui prezzi lo giustifichino.

I dati macroeconomici di ieri hanno evidenziato una tenuta del sentiment dei consumatori americani, in attesa del job report di venerdì da cui si attendono quasi 500 mila non farm payroll e un tasso di disoccupazione in calo al 3,7%. In Italia i prezzi alla produzione crescono dello 0,2% congiunturale a febbraio (+12,4% a gennaio), mentre nella zona euro i dati di marzo sulla fiducia dei consumatori hanno confermato un calo a -18,7 punti (dai -8,8 di febbraio).

In uscita oggi anche la lettura preliminare sull’inflazione tedesca di marzo, il Pil americano del quarto trimestre e i dati Adp sull’occupazione del settore privato negli Usa.

Sul Forex il dollaro ha perso terreno e l’euro è salito ai massimi da quattro settimane, mentre lo yen rimbalza dai minimi di sei anni. Nel dettaglio, l’euro/dollaro risale a 1,115 mentre il cambio fra biglietto verde e la valuta giapponese scende a 121,9.

Tra le materie prime recuperano le quotazioni del greggio con il Brent (+2,1%) a 109,9 dollari e il Wti (+2,2%) a 106,5 dollari, in vista del meeting Opec+ di domani.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 149 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,17%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanza Telecom Italia (+3,8%) dopo la risposta a KKR, da cui attende informazioni sull’offerta entro il 4 aprile. Ben intonate Generali (+1,7%) ed Eni (+1,5%) mentre scivolano in coda al Ftse Mib Banco Bpm (-2,7%), Interpump (-2,4%) e Saipem (-2,3%).