Premia Finance – Ricavi in crescita (+24%) a 4,9 mln nel 2021

Premia Finance ha chiuso il 2021 con ricavi pari a 4,9 milioni (+24% a/a).

La quota preponderante del giro d’affari è rappresentata dalle provvigioni relative all’intermediazione della cessione del quinto dello stipendio (4,7 milioni; +21%). La parte residua, pari a 0,2 milioni (+130,2%), fa riferimento alle provvigioni sull’intermediazione di prestiti personali, sull’intermediazione dei mutui e alle provvigioni assicurative di Premia Insurance.

L’Ebitda si è attestato a 588 mila euro (-13%); il calo della marginalità rispetto all’esercizio 2020 tiene conto di un aumento dei costi di struttura e dell’attuazione di politiche di remunerazione della rete consapevolmente più onerose, ma che hanno l’obiettivo di breve termine d’incrementare e consolidare la propria posizione sul mercato.

L’Ebit è ammontato a 436 mila euro (-31%); tale andamento riflette un aumento degli ammortamenti (saliti da 44 mila euro a 131 mila euro) riconducibili principalmente alle spese di quotazione.

L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 282 mila euro (-33%).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 la società presenta liquidità finanziaria netta per 1,2 milioni (cassa netta per 746 mila euro a fine 2020).
Vi sono due eventi che hanno il potenziale di determinare effetti significativi sui mercati: la ripresa, molto meno preoccupante in scala e gravità rispetto agli anni passati, dei casi di Covid-19 ed il conflitto russo-ucraino.
Il conflitto russo-ucraino oggi ha determinato, a livello macro economico per l’Unione Europea, un processo inflattivo e una modifica al comportamento al consumo ed agli investimenti. In Italia il conflitto impatterà certamente sia sul comparto materie prime ed energetiche, sia sul settore finanziario.
Nella seconda metà del 2021 si è verificato in Italia una impennata dei costi energetici e con il conflitto russo – ucraino tale incremento diventa strutturale. Dal punto di vista del settore finanziario, la situazione è in continua evoluzione sia dal punto del sistema bancario, sia dal punto di vista della propensione agli investimenti dei consumatori e delle aziende.
Anche il settore immobiliare, al perdurare del conflitto, vede una potenziale contrazione legata ad una perdita di valore degli immobili, bassa propensione all’investimento.
La società non ritiene tuttavia che tali eventi possano avere significativi impatti sul proprio business, ancorché rimarrà vigile e proseguirà nel perseguimento delle proprie strategie di crescita.
Inoltre, il gruppo nel 2021 ha investito su adeguati ed efficaci presidi organizzativi e tecnici volti alla mitigazione dei rischi connessi alla cyber security.
La politica commerciale del gruppo, in funzione della nuova situazione a livello globale prevede l’incremento di nuovi collaboratori e una crescita per linee esterne valutando l’acquisizione di reti ad alto potenziale e fintech.
Inoltre, il gruppo prevede di proporre al mercato retail, oltre che i prodotti a portafoglio (CQS, Prestiti personale e mutui) anche i prodotti assicurativi tramite la controllata Premia Insurance, al fine di migliorare la redditività.
Le stime sulla crescita del PIL a livello europeo, e soprattutto italiano, stanno subendo dei tagli rispetto alle aspettative di inizio anno.
In merito agli effetti della sentenza Lexitor grazie all’intervento del legislatore che, con la legge n°106/2021 di conversione del DL n°73/2021, pubblicata in gazzetta ufficiale in data 24 luglio 2021, ha completamento riscritto l’articolo 125 sexies del TUB escludendo la rimborsabilità da parte di banche ed intermediari finanziari dei c.d. oneri up front sostenuti dal cliente in sede di sottoscrizione dei prestiti e che, per effetto della c.d. sentenza Lexitor, avrebbero dovuto essere rimborsati in fase di anticipata estinzione dei prestiti stessi.
Per effetto del citato provvedimento legislativo, il mercato in cui opera principalmente la Società ha beneficiato di una notevole spinta, soprattutto in ragione di politiche maggiormente remunerative per gli operatori da parte degli istituti creditizi e finanziari non più soggetti alle condizioni d’incertezza ed ai necessari accantonamenti che gli effetti della c.d. sentenza Lexitor che avevano prodotto sul mercato della cessione del quinto e della delegazione di pagamento.
Si prevede pertanto che il gruppo beneficerà nel corso dei prossimi anni di questi positivi effetti prodotti dalla legge n°106/2021, sia in termini di volumi che sperabilmente in termini di redditività complessiva.

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