Il gruppo Fine Foods & Pharmaceuticals archivia l’esercizio 2021 con ricavi pari a 192,6 milioni, in crescita del 12% su base annua.
Parte di tale aumento deriva dall’acquisizione di Pharmatek, che ha fatturato 11,6 milioni nel periodo e di Euro Cosmetic che ha fatturato, dal 1 ottobre 2021 cioè dalla data di consolidamento, 4,6 milioni.
A parità di perimetro, l’andamento dei ricavi rispetto al periodo precedente mostrerebbe una crescita del 3%.
L’EBITDA adjusted, al netto di oneri non ricorrenti (1,6 milioni nel 2021; 1,2 milioni nel 2020) si è attestato a 21,2 milioni (22,3 milioni nel 2020), con il relativo margine all’11%.
Tale dinamica è stata negativamente influenzata da un peggioramento delle performance dell’ultimo trimestre del 2021, impattato dalla situazione economica contingente, la quale ha generato uno slittamento dei ricavi, inefficienze nella catena di produzione e un netto aumento dei costi di materie prime, materiale di confezionamento ed energia.
L’EBIT adjusted è stato pari a 7,7 milioni (10,7 milioni nel 2020). Tale calo, oltre a riflettere la riduzione dell’EBITDA, è causato da maggiori ammortamenti (anche in seguito dell’entrata in funzione del nuovo magazzino farmaceutico di Brembate).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto adjusted aumentato del 9% a 10,2 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si esprime in 15,7 milioni (liquidità netta di 42,8 milioni al 31 dicembre 2020), principalmente per effetto dell’assorbimento di cassa legato alle recenti acquisizioni (effetto negativo per 42,3 milioni).
Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,16 euro per azione che verrà pagato a partire dal 25 maggio 2022 con stacco cedola il 23 maggio.
Il management prevede che “il fatturato del 2022 possa essere impattato dal conflitto in corso tra Russia e Ucraina a causa di un calo delle vendite dei prodotti che vengono ritirati dai clienti di Fine Foods ai fini di una successiva spedizione nei paesi colpiti dalla crisi nell’est Europa; non si segnalano, tuttavia, partner commerciali la cui sede si trovi nell’area attualmente a rischio”.
Anche la marginalità dell’esercizio 2022, prosegue la società, “potrebbe essere influenzata, oltre che dal perdurare dell’aumento dei costi dell’energia, da eventuali situazioni di shortage nell’approvvigionamento dei materiali, che hanno fortemente condizionato la fine dell’anno 2021, da cui potrebbero scaturire situazioni di inefficienza produttiva”.
Fine Foods segnala infine che “l’aumento dei costi di materie prime e packaging previsto per il 2022 potrebbe avere un impatto negativo sulla marginalità del Gruppo; tuttavia, sono iniziate e perdureranno per tutto il prossimo esercizio le attività di negoziazione con i clienti volte alla revisione dei prezzi di vendita dei prodotti finiti. L’attuale contingenza economica potrebbe influenzare le scelte strategiche e commerciali di alcuni dei clienti del Gruppo con una conseguente contrazione dei volumi di vendita”.
Giorgio Ferraris, AD di Fine Foods & Pharmaceuticals, ha commentato: “Per il secondo anno consecutivo abbiamo dovuto confrontarci con eventi esogeni estremamente sfidanti. Mentre ancora stavamo lottando con gli strascichi della pandemia COVID, siamo stati investiti dagli aumenti dell’energia, da una notevole difficoltà di reperimento delle materie prime e del packaging e da un sensibile aumento dei relativi prezzi. Di conseguenza, un anno che era andato molto bene per i primi nove mesi, ha visto un drastico peggioramento nell’ultimo trimestre”.
“Desidero puntualizzare che, nel settore del contoterzismo”, sottolinea Ferraris, “le consegne di materie prime e packaging a singhiozzo sono estremamente impattanti sulla redditività delle attività produttive. Grazie a investimenti su cogeneratori e impianti fotovoltaici e alle attività di contenimento dei consumi energetici, riteniamo che la società tornerà ad essere competitiva per quanto riguarda i costi energetici non appena si ritornerà a un equilibrio a livello mondiale”.
“Per quanto riguarda il recupero degli aumenti delle materie prime, riteniamo che essi saranno gradualmente compensati dai nuovi accordi in corso di negoziazione con i clienti. Temiamo però che le criticità delle materie prime e del packaging potrebbero trascinarsi nel prossimo anno e potrebbero portare a riformulazioni e a un riposizionamento dei clienti della società, condizione che creerebbe tuttavia ottime opportunità di sviluppo e a un rafforzamento delle relazioni”.
“Continuiamo ad avere un outlook positivo sul medio-lungo termine”, conclude l’AD, “sia sulla crescita dei settori di attività della società che su quella della società stessa, tradizionalmente superiore ai settori di riferimento, anche grazie al rafforzato impegno di Fine Foods nei confronti delle tematiche ESG, argomento di grande interesse per tutti gli stakeholders”.