Giglio Group archivia l’esercizio 2021 con un fatturato consolidato a 38,8 milioni, in progresso del 21,6% con riferimento all’attività tipica dell’e-commerce. Considerando i ricavi straordinari derivanti dalla vendita di dispositivi di protezione individuale, attività non ripetibile, che nel 2020 aveva contribuito per 10,4 milioni, si registra un calo dell’8,3%.
Il Gross Merchandise Value (GMV) sull’attività tipica dell’e-commerce, corrispondente al valore di tutti i beni venduti ai clienti finali, è aumentato del 10,4% raggiungendo soglia 100 milioni. Resta in linea con l’esercizio precedente se si considerano invece i ricavi straordinari derivanti dalla sopra citata vendita di dispositivi di protezione individuale.
L’Ebitda è negativo per 1 milione, dopo eventi straordinari e irripetibili quali perdite sui cambi delle valute, spese e relativi interessi legali connessi alla chiusura contenziosi giudiziari; e si confronta con un valore positivo di 1,9 milioni del 2020 che però include un contributo di 2,5 milioni legato solamente alla vendita dei DPI.
L’Ebit risulta negativo per 3,2 milioni (-2,3 milioni nel 2020 normalizzati dagli oneri non ricorrenti).
L’esercizio si chiude con una perdita netta di 4,6 milioni (perdita di 2,6 milioni nel 2020), dopo svalutazione dei crediti e del magazzino per 0,8 milioni, sopravvenienze passive per 0,8 milioni e di interessi passivi riconducibili alla causa Vertice 360 per 0,4 milioni. Al netto di questi ultimi, il risultato si attesta in linea con l’anno precedente a -2,6 milioni.
Il risultato 2020 era influenzato positivamente da operazioni non ricorrenti quali la rinegoziazione dell’earn-out di eCommerce Outsourcing pari a 0,6 milioni e gli utili su cambi relativi al finanziamento in dollari da parte della società Meridiana Holding per 0,4 milioni e da parte di Azo Asia Limited per 0,1 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto cifra in 17,1 milioni, in aumento di 5,9 milioni rispetto al 31 dicembre 2020.
La società riporta che “La permanenza dei rischi e dell’incertezza legati alla pandemia Covid-19 ed al conflitto in Ucraina richiede necessariamente ulteriore prudenza nell’affrontare il prossimo futuro. In tale contesto, l’ecommerce potrebbe risultare agevolato dal rallentamento forzato del retail fisico ed il cambio culturale in atto possa ragionevolmente ipotizzare una crescita costante degli stores digitali, visibile anche nei primi mesi dell’anno in corso, non si può sottovalutare il fatto che il sistema economico si
trovi ad affrontare un’incessante crisi dei consumi abbinato ad una riduzione degli indici di fiducia delle imprese e dei consumatori”.
“Dalle analisi di vendite del primo trimestre 2022 emerge una sostanziale tenuta della divisione B2C e un rallentamento della B2B, sostanzialmente attribuibile a spostamenti temporali delle consegne di merce ai clienti, spostamenti che sono ritenuti ampiamente recuperabili nel corso dell’esercizio. Le aspettative della società per il 2022 non includono eventuali significativi impatti negativi derivanti dal conflitto militare in Ucraina né cambiamenti rilevanti nell’evoluzione dell’emergenza sanitaria e quindi ulteriori discontinuità e rallentamenti nelle attività economiche globali”.
Alessandro Giglio, presidente e AD di Giglio Group, commenta così: “L’ultimo biennio è stato il più difficile nel percorso della Giglio Group e con l’approvazione del nuovo piano industriale puntiamo a lasciarcelo alle spalle. La pandemia ha imposto una brusca frenata su molti fronti compresi i consumi legati al fashion, lo stop a singhiozzo delle produzioni a causa del Covid, le difficoltà logistiche e il rincaro esponenziale dei costi”.
“Ci siamo trovati ad affrontare situazioni straordinarie completamente imprevedibili che hanno stressato fortemente tutte le linee: la nostra divisione business retail, la unit dedicata alle navi da crociere ed ai duty free che ha visto lo stop quasi completo dei viaggi e degli spostamenti turistici, le nostre sedi di Shanghai e Hong Kong che sono rimaste pressoché paralizzate”.
“La stessa nostra struttura ed i nostri uffici”, aggiunge il presidente e AD, “hanno avuto cicliche chiusure e assenze di personale a causa della pandemia che ha afflitto, in alcuni casi in maniera serie, la salute dei nostri stessi collaboratori e dei loro familiari”.
“Il nostro domani”, conclude Giglio, “parte dai dati positivi di crescita dei ricavi e della GMV sulla gestione tipica, dallo sviluppo di nuove tecnologie, che abbiamo accelerato nell’ultimo semestre 2021, dal nuovo management, che ha già messo a terra il Business Plan 2022-2026, fino alla recente apertura dei nuovi e-commerce legati al mondo artistico, a partire dallo shop per i Maneskin annunciato qualche giorno fa.”