Mercati – Previsto avvio cauto in attesa dell’Opec+, Usa valutano rilascio riserve oil

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta poco mosse, in un clima di incertezza dopo la frenata di ieri di Mosca sui negoziati di pace con Kiev e in attesa della riunione dell’Opec+ in programma oggi.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, con il Nasdaq che ha guidato i ribassi cedendo l’1,2%. Lo S&P 500 ha perso lo 0,6% scendendo per la prima volta in cinque giorni, mentre il Dow Jones ha segnato un -0,2%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in calo dello 0,7%, mentre Hong Kong arretra dell’1,1% e Shanghai dello 0,4% dopo i dati che hanno evidenziato una contrazione della manifattura cinese riflettendo i primi impatti dei nuovi lockdown.

Ad appesantire le piazzi cinesi contribuisce anche la notizia secondo cui il presidente della Securities and Exchange Commission avrebbe negato la voce di un accordo in vista per impedire il delisting da Wall Street di circa 200 aziende cinesi.

L’azionario globale è sulla strada per chiudere il peggior trimestre da due anni, tra le preoccupazioni su un rallentamento della crescita e con la guerra in Ucraina che ha innescato un’impennata della volatilità nel mercato delle commodity.

I mercati sono inoltre innervositi dalla prospettiva di un ritiro più rapido degli stimoli monetari da parte delle banche centrali, con l’elevata inflazione che costringe a un intervento più aggressivo sui tassi di interesse.

Intanto tra le materie prime il greggio perde terreno in seguito alle indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti starebbe considerando di rilasciare 1 milioni di barili di petrolio al giorno dalle riserve per raffreddare i prezzi.

Una notizia che arriva nel giorno della riunione dell’Opec+ chiamata a decidere sui livelli di produzione a maggio, con le attese che indicano una probabile conferma dell’attuale piano di graduali incrementi dell’output.

Sul fronte macro, le vendite al dettaglio in Germania a febbraio sono aumentate dello 0,3% su base mensile (+7% anno su anno), al di sotto del +0,5% atteso dagli analisti e rallentando rispetto al +2% di gennaio.

L’agenda di oggi prevede, inoltre, il tasso di disoccupazione in Italia, Germania ed Eurozona e la lettura preliminare dell’inflazione italiana a marzo. Nel pomeriggio in Usa, invece, usciranno le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione il deflatore dei consumi.