Rosetti Marino ha archiviato il 2021 con un valore della produzione pari a 161,2, in calo del 21,3% rispetto al 2020 sia per la mancata acquisizione nel 2020 di nuovi lavori, a seguito della pandemia, sia per il crollo del prezzo del petrolio dall’inverno 2020 fino all’autunno 2021.
Nello specifico, il calo del valore della produzione del settore Energy a 122 milioni da 165 milioni del 2020 ha pesato pesantemente sulla dinamica complessiva; in diminuzione anche il valore della produzione del comparto Process Plant a 16 milioni da 34 milioni dell’anno precedente, mentre quello riferito al settore Navale è aumentato a 23 milioni da 6 milioni del 2020.
L’Ebitda è risultato negativo per 56,6 milioni rispetto ai -32,7 milioni del 2020, mentre l’Ebit ha aumentato la perdita da 40,4 milioni a 64,8 milioni.
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 54,7 milioni, rispetto alla perdita di 32,6 milioni del 2020.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata a breve, comprensiva delle attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, è positiva per circa 83,2 milioni contro i 65,1 milioni al 31 dicembre 2020 (positiva per 2,7 e per 20,2 milioni rispettivamente tenuto anche conto delle scadenze debitorie a medio/lungo termine).
Il portafoglio ordini è aumentano a 544 milioni da 124 milioni al 31 dicembre 2020, di cui 466 milioni relativi al settore Energy, 38 milioni relativi al settore navale e 40 milioni relativi al settore Process Plants, un andamento che segue la forte ripresa del mercato dell’energia che nelle ultime settimane ha avuto un ulteriore spinta dagli investimenti da parte delle compagnie petrolifere europee per ridurre la dipendenza dell’UE dagli idrocarburi provenienti dalla Russia.
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