Mercati – Chiusura positiva per l’Europa, Milano a +0,6%

Finale in leggero rialzo per le borse europee, seppur al di sotto dei massimi intraday, nella prima seduta del nuovo trimestre, che comincia all’insegna delle incertezze legate al conflitto in Ucraina, l’isolamento della Russia e le prossime mosse delle banche centrali per contrastare l’inflazione.

Il Ftse Mib termina in progresso dello 0,6% a 25.163 punti sopra la parità come l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).

A Wall Street procedono incerti Dow Jones (-0,1%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,2%) dopo il job report di marzo che ha evidenziato la creazione di 432 mila impieghi, al di sotto dei 490 mila attesi. La rilevazione di febbraio è stata rivista da 678 a 750 mila unità, il tasso di disoccupazione è diminuito oltre le previsioni al 3,6%, mentre i salari medi orari sono cresciuti dello 0,4% su base mensile e del 5,6% annuo.

Numeri che nel complesso sembrano rafforzare l’ipotesi di una Federal Reserve più aggressiva nell’alzare i tassi di interesse, spingendo al rialzo i rendimenti e appiattendo la curva dei Treasury.

Dall’agenda macro sono giunti anche i dati sulla crescita dei prezzi al consumo dell’eurozona, che accelera al 7,5% annuo a marzo, e l’indice statunitense ISM sulla produzione che ha deluso le attese, con prezzi pagati più alti del previsto.

Sul Forex l’euro/dollaro ritraccia a 1,104, mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 122,7.

Annullano i precedenti ribassi le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,6%) a 105,4 dollari e il Wti (+0,2%) a 100,5 dollari. Secondo indiscrezioni il Regno Unito seguirà gli Usa nel rilascio di riserve strategiche, mentre Gazprom ha cominciato a informare i propri clienti sui pagamenti di gas in rubli.

Lo spread Btp-Bund si si amplia a 154 punti con il rendimento del decennale italiano al 2,09%, in attesa questa sera della revisione del rating sull’Italia da parte di Moody’s.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate spiccano Fineco (+3,4%), Amplifon (+3,3%) e Diasorin (+2,6%). Ancora in rosso Telecom Italia (-3,45%), che con Cdp si prepara ad avviare a breve un negoziato formale sul progetto di creazione della rete unica. In calo anche Stm (-2,4%) e Interpump (-1,9%).