Mercati – Chiusura in lieve rialzo per il Vecchio Continente, Milano flat

Avvio di settimana leggermente positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Milano che termina pressoché invariato a 25.175 punti. Sopra la parità il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).

A Wall Street, procedono contrastati Dow Jones (flat), S&P500 (+0,5%) e Nasdaq (+1,5%), con Twitter (+25%) in evidenza nel settore tecnologico dopo che il Ceo di Tesla Elon Musk ha acquisito una quota del 9,2% del social network.

Gli operatori continuano a monitorare gli ultimi sviluppi dall’Ucraina, con la ripresa dei colloqui da un lato e i nuovi provvedimenti contro la Russia dall’altro. In particolare, l’Unione europea sta lavorando “con urgenza” ad un nuovo di sanzioni verso Mosca, a fronte delle atrocità commesse dai militari russi a Bucha, valutando anche un embargo delle forniture di gas.

In settimana i riflettori si sposteranno sulle minute della Fed, da cui sono attesi dettagli sull’entità del prossimo rialzo dei tassi (atteso un ritocco da 50 punti base a maggio) e sull’avvio della riduzione del bilancio dell’istituto.

Intanto resta sotto osservazione la curva dei rendimenti dei Treasury, che ha fatto segnare un’inversione tra la scadenza biennale e quella trentennale per la prima volta dal 2007, alimentando ulteriormente i timori per un rallentamento dell’economia.

Sul Forex l’euro/dollaro scende a quota 1,10, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è in lieve rialzo a 122,7. Tornano a correre le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,4%) a 106,8 dollari e il Wti (+3,0%) a 102,2 dollari in scia alle possibili sanzioni mentre l’Arabia Saudita ha aumentato ulteriormente i prezzi per gli acquirenti asiatici.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia lievemente a 155 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,07%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano Ferrari (+5%), Moncler (+3,7%) e Leonardo (+2,7%) mentre arretrano Generali (-3,8%), Snam (-2,6%), Saipem (-2,05%) e Telecom Italia (-1,9%).