PLC – “Molto soddisfatti del 2021 e pronti ad accelerare il processo della transizione energetica”

Nel 2021 il Gruppo PLC ha consuntivato ricavi totali per 75,1 milioni, in crescita del 14,6% rispetto all’esercizio precedente, con un EBITDA, al netto dei premi di produzione e degli MBO, più che raddoppiato a 7,7 milioni e un EBITDA margin del 10%. In forte accelerazione anche l’utile netto complessivo, balzato a 3,6 milioni, con il relativo margine salito al 4,7%.

“Posso confermare che siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti che, al pari della semestrale, si confermano più che positivi anche in considerazione del contesto di mercato incerto che stiamo tuttora vivendo, e si attestano su valori prossimi alle previsioni della Guidance presentata lo scorso marzo”, esordisce Michele Scoppio, Amministratore Delegato di PLC, in un’intervista a Market Insight.

Michele Scoppio, Amministratore Delegato di PLC

Oltre ai risultati economici, da segnalare anche il netto miglioramento dell’indebitamento finanziario netto, in linea con la Guidance, a 2,8 milioni rispetto a 4,2 milioni di fine 2020, con un rapporto PFN/EBITDA pari allo 0,36.

“L’andamento della posizione finanziaria netta, che nell’ultimo biennio ha registrato una variazione positiva di oltre 5,2 milioni, – prosegue l’AD – conferma da un lato che il Gruppo PLC non è stato impattato in maniera significativa dal Covid-19 nemmeno nel 2021, e dall’altro la solidità e la redditività del business e la sua capacità di generazione di cassa, nonché la robustezza patrimoniale che potrà essere messa a servizio della crescita in coerenza con gli obiettivi del Piano Industriale al 2024”.

Inoltre, a una più attenta analisi dei business del Gruppo PLC emerge come “il Segmento Costruzione, così come avevamo previsto, abbia registrato una forte ripresa per effetto dell’avvio delle numerose commesse in portafoglio, sia nel comparto delle fonti rinnovabili tradizionali, che del biogas e del biometano, superando gli obiettivi fissati”.

Peraltro, anche il Segmento Servizi, nella sua componente O&M, “ha continuato il proprio trend positivo, ad eccezione di un generale rallentamento dei servizi di installazione, causato in parte da un profondo riassetto societario e manageriale a seguito di alcune problematiche vissute con un cliente e in parte dall’espletamento della necessaria e prevista formazione richiesta per ampliare il portafoglio clienti su nuove tecnologie”, precisa Scoppio.

Allargando lo sguardo al più generale contesto di mercato, l’esercizio 2021 è stato caratterizzato da un graduale ritorno alla normalità. Se da un lato la diffusione dei vaccini, unitamente al forte sostegno fiscale e monetario, hanno contribuito a una ripresa economica superiore alle aspettative, in particolare in alcune economie avanzate, dall’altra, però, permangono ancora le incertezze di più lungo periodo, legate sia all’evoluzione degli scenari pandemici nelle diverse regioni, sia al rischio di una ripresa economica non omogenea ulteriormente aggravato dal conflitto bellico in corso tra Russia e Ucraina.

Dato il contesto, “abbiamo aggiornato le previsioni per il 2022 che si confermano, allo stato, complessivamente in linea con gli obiettivi previsti dalla Guidance per l’esercizio di riferimento”, spiega il manager. “In ogni caso, sarà dirimente monitorare l’evoluzione del conflitto bellico e comprendere quali possano essere le ripercussioni, anche a breve termine”.

Previsioni che, sottolinea il CEO, “sono formulate assumendo la definitiva uscita dalla crisi pandemica e che, con riferimento al mercato italiano, venga data tempestiva attuazione agli ulteriori decreti già previsti nel D.Lgs. del 8/11/2021 n. 199 con riferimento alle rinnovabili da fonte eolica e fotovoltaica e al biometano”.

Già nel corso del 2021 si è assistito ai primi passi in questa direzione. Infatti, evidenzia l’AD, “l’approvazione del «decreto semplificazioni bis» n. 77/2021 del 28/07/2021 ha posto al centro dell’agenda politica l’annoso problema della lentezza burocratica del mercato italiano come principale barriera allo sviluppo degli investimenti rinnovabili”.

Un ulteriore segnale positivo dell’inizio del 2022, poi, è “la stesura della bozza del Decreto FER 2 che pone ulteriormente il tema della centralità delle fonti rinnovabili e del biogas e biometano”.

Da non trascurare, tuttavia, le potenziali conseguenze economiche della guerra in Ucraina, allo stato attuale già molto gravi, per tutto il settore economico e industriale. La situazione, come segnalato anche dal FMI, è certamente mutevole e le prospettive sono soggette a una straordinaria incertezza, con l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime che ha accresciuto le pressioni inflazionistiche, già dovute alla pandemia, sulla catena di approvvigionamento.

Di contro, prosegue Scoppio, “il conflitto ha evidenziato il rischio derivante dalla dipendenza energetica del blocco europeo dalle materie prime extra EU, accelerando il processo attraverso il quale l’Unione punta alla sua indipendenza energetica”.

Profonda convinzione di PLC è che questa indipendenza energetica vada di pari passo con la ricerca di fonti sostenibili.

“La consapevolezza dell’esposizione geopolitica dell’Europa alla Russia, che questa crisi ha messo in risalto, può essere il catalizzatore più significativo a lungo termine”, rimarca il manager. “La crisi energetica sta accelerando, nei fatti, i tempi per la transizione alle energie rinnovabili, che sono una componente chiave sulla strada dell’indipendenza energetica: le fonti di energia pulita, come sole e vento, sono più difficili da interrompere da parte di attori terzi, come invece sta succedendo con l’energia tradizionale”.

Alla luce di ciò, “pur confermando la Guidance 2022, abbiamo ridefinito il mix di contribuzione da parte delle varie divisioni tecnologiche e aree geografiche”, spiega il CEO. In particolare, “per il perimetro Monsson, gli obiettivi 2022 sono stati rimodulati con particolare riferimento al segmento E&I, che è quello che più ha sofferto nel corso del 2021”.

Se da un lato, infatti, “per le attività di E&I si segnala un forte impulso da parte di tutto il blocco europeo verso l’accelerazione del processo di transizione energetica, dall’altro è doveroso evidenziare che ad oggi è difficile prevedere quali possano essere gli impatti, soprattutto nello scenario di breve termine, derivanti dal conflitto russo ucraino”.

Infine, “un ulteriore elemento significativo è dato dalla controllata PLC Service Wind che, in coerenza con l’annunciato progetto di scissione, sta puntando ad accentrare al suo interno tutte le competenze inerenti la tecnologia eolica nell’ambito della installazione e manutenzione per identificarsi, nell’ambito del perimetro del Gruppo, quale hub tecnologico di riferimento centralizzando sempre più la conduzione italiana del progetto”, conclude Michele Scoppio.