Nel pomeriggio le borse europee viaggiano miste con il FTSE MIB di Milano in area 25.041 punti (-0,5%). Il Dax di Francoforte cede lo 0,5% e il Cac40 di Parigi l’1,3% mentre il FTSE 100 di Londra guadagna lo 0,4% e l’Ibex35 di Madrid l’1,3%. Oltreoceano, movimenti contrastati per i maggiori indici di Wall Street: il Dow Jones avanza a +0,3%, lo S&P500 si muove sulla parità (+0,0%) e il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,6%.
L’attenzione resta sempre rivolta alla guerra in Ucraina e alle nuove sanzioni contro la Russia. L’incertezza legata al conflitto e all’impatto sull’economia continua a frenare il sentiment, già penalizzato dalle politiche monetarie delle banche centrali.
L’Unione Europea sta ultimando i lavori per varare un nuovo pacchetto di sanzioni, in risposta alle atrocità perpetrate dalle truppe di Mosca in Ucraina. Intanto, i pagamenti del debito in dollari dai conti del governo russo presso le istituzioni finanziarie statunitensi sono stati interrotti.
Domani sera saranno diffuse le minute della Federal Reserve per valutare i ritmi con cui la banca centrale statunitense intende aumentare i tassi e ridurre le partecipazioni obbligazionarie.
Nelle valutazioni degli operatori torna ad essere presente anche il Covid-19 dopo la ripresa dei contagi in Europa e in Asia, oltre ai rinnovati lockdown in Cina che stanno offuscando le prospettive di crescita globale.
L’agenda macroeconomia odierna ha visto la diffusione degli indici Pmi servizi e composito dei principali Paesi europei. Nel complesso, l‘economia dell’eurozona ha mantenuto un forte tasso di crescita a marzo, rallentando solo marginalmente rispetto al massimo di cinque mesi riportato a febbraio. La spinta principale all’espansione è stata fornita dal settore terziario, mentre la produzione manifatturiera ha registrato un tasso di incremento più debole.
Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,0971 e il cambio fra biglietto verde e yen in area 122,86. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio, con il Brent (+1%) a 108,59 dollari e il Wti (+1%) a 104,30 dollari.
Sul mercato obbligazionario, l’attenzione rimane focalizzata prevalentemente sull’inversione della curva dei rendimenti dei Treasury, che segnala l’aspettativa per un rallentamento dell’economia. Per quanto riguarda lo spread Btp-Bund, il differenziale si è ampliato a 161,3 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,189%.
Tornando a Piazza Affari, bene Recordati (+3%), Enel (+2,7%) e Campari (+2,1%). In coda Stellantis (-3,2%), STM (-3,8%) e Interpump (-5%).