Mercati – Finale negativo per Milano (-0,6%) e l’Europa con focus sulla politica monetaria

Chiusura in calo per le borse europee al termine di una seduta volatile, complice il peggioramento di Wall Street, con gli operatori intenti a metabolizzare le indicazioni delle banche centrali. Il tutto, in un contesto sempre incerto a causa della guerra e delle sanzioni alla Russia, che sembra sempre più isolata e a rischio default.

Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi in ribasso dello 0,6% a 24.302 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%). Oltreoceano, scambiano in rosso Dow Jones (-0,6%), S&P500 (-0,6%) e Nasdaq (-1,1%), all’indomani delle minute della Fed che hanno chiarito ulteriormente l’impegno della banca centrale americana a contrastare l’inflazione.

L’istituto ha ribadito l’apertura a rialzi dei tassi da 50 punti base ed è pronto ad avviare la riduzione degli asset in portafoglio, pari a circa 9.000 miliardi di dollari, al ritmo di 95 miliardi al mese (circa 1.000 miliardi l’anno). Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha inoltre affermato che il costo del denaro potrebbe ancora aumentare di 300 punti base.

Intanto le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite più del previsto a 166 mila unità, confermando la solidità del mercato del lavoro e la tesi della Fed secondo cui l’economia possa reggere un ritiro degli stimoli.

In giornata anche la Bce ha pubblicato i verbali relativi all’ultimo meeting di marzo, nel quale i governatori erano propensi a procedere sulla strada del ritiro dello stimolo monetario, ritenendo mature o quasi le condizioni per l’aumento dei tassi. Tuttavia, l’incertezza ha fatto sì che si optasse per porre fine agli acquisti netti di obbligazioni nel terzo trimestre qualora i nuovi dati macro non indicassero un indebolimento delle prospettive di inflazione, senza ulteriori impegni a ridurre lo stimolo.

Sul fronte bellico, la Commissione Europea ha varato il quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca, che include lo stop alle importazioni di carbone e la chiusura di porti e strade, ma lavora anche su provvedimenti aggiuntivi che colpiscano il petrolio russo.

Il mercato delle commodities resta volatile, con le quotazioni del greggio che arretrano nuovamente dopo i cali di ieri in scia al rilascio di 60 milioni di barili da parte dell’Agenzia Internazionale dell’Energia e un successivo recupero. Il Brent cede il 2,2% a 98,9 dollari e il Wti il 2,0% a 94,3dollari al barile.

Sul Forex l’euro/dollaro risale poco sopra quota a 1,09 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si stabilizza a 123,8.

Vendite sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund che rimane in area 165 punti base e il rendimento del decennale italiano al 2,33%.

Tornando a Piazza Affari, spicca Atlantia (+6,9%), mentre Edizione ha ribadito l’interesse strategico nella società infrastrutturale e ha affermato che la proposta dei fondi GIP e Brookfield non presenta elementi di interesse. In rialzo anche Hera (+3,4%) e A2A (+2,9%) mentre arretrano Pirelli (-2,8%), Generali (-3,1%) e Prysmian (-3,3%).