Il Cda di TIM ha confermato all’unanimità il Direttore Generale, Pietro Labriola, come Amministratore Delegato della Società, conferendogli tutti i poteri già in precedenza attribuiti.
Il Board ha, inoltre, esaminato la lettera ricevuta da KKR lo scorso 4 aprile e ha preso atto che KKR ha dichiarato di non essere in grado di confermare, in assenza di una due diligence, la validità della manifestazione d’interesse indicativa e non vincolante presentata lo scorso 19 novembre e i termini della manifestazione stessa, incluso il prezzo di 0,505 euro per azione.
Al riguardo KKR ha elencato le circostanze che hanno determinato l’impossibilità di confermare la potenziale operazione: il profit warning di dicembre, seguito dall’annuncio di risultati inferiori alle aspettative per l’esercizio 2021; le nuove guidance sul piano strategico 2022-2024, anch’esse inferiori alle attese (e significativamente più basse rispetto al broker consensus per il 2022); il downgrade delle agenzie di rating con outlook negativo.
Il Consiglio precisa che KKR ha ricevuto le informazioni elencate qui sopra nel corso degli ultimi mesi contestualmente a tutti gli altri operatori del mercato.
Il board, alla luce della circostanza che KKR ha ritenuto di non confermare la precedente manifestazione d’interesse e il prezzo ivi indicato, ha deliberato all’unanimità di non ritenere opportuno, in questa fase, dare seguito alla richiesta di due diligence.
Qualora KKR decidesse di presentare un’offerta concreta, completa e attrattiva (che contenga, fra le altre cose, anche l’indicazione del prezzo per azione ordinaria e di risparmio di TIM), il Cda sarà nella posizione di riconsiderare la propria decisione nell’interesse di tutti gli azionisti.
Infine, KKR, pur non essendo in grado di confermare i termini della manifestazione indicativa non vincolante, ha dichiarato di essere comunque disponibile a esplorare qualsiasi altra operazione nell’interesse della Società, dei suoi azionisti e del Paese.