Mercati – Milano chiude a -0,3%, rendimenti bond in rialzo e petrolio in calo

Giornata perlopiù negativa per le borse del Vecchio Continente, frenate anche dall’andamento in ribasso di Wall Street.

Il Ftse Mib di Milano termina in calo dello 0,3% a 24.749 punti, debole come l’0Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%) mentre il Cac 40 resiste a +0,1%, in seguito alla vittoria di Macron al primo turno delle presidenziali davanti a Marine Le Pen, un esito che riduce il rischio di una presidenza più euroscettica.

Oltreoceano, arretrano Dow Jones (-0,5%), S&P500 (-1,2%) e Nasdaq (-1,6%), con focus sull’inflazione e sulla stretta monetaria annunciata dalla Fed, intenzionata ad alzare i tassi e avviare una riduzione del bilancio per contrastare l’aumento dei prezzi. Dinamica che spinge al rialzo i rendimenti obbligazionari, con il Treasury statunitense oltre il 2,75% per la prima volta da marzo 2019, aspettando anche i dati sull’inflazione in uscita giovedì.

Nello stesso giorno i riflettori saranno puntati pure sulla Bce, che potrebbe accelerare il ritiro degli stimoli monetari. Goldman Sachs prevede due rialzi dei tassi di interesse nel 2022.

In settimana si aprirà anche la nuova stagione di trimestrali a Wall Street, con i risultati delle grandi banche, tra cui Citigroup, JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Wells Fargo.

Sullo sfondo restano i timori legati alla volatilità delle commodity e al possibile rallentamento dell’economia, connessi al conflitto in Ucraina nonché alla recrudescenza del virus in Cina.

Per quanto riguarda la guerra, il cancelliere austriaco Karl Nehammer incontra oggi il presidente russo Vladimir Putin, mentre il ministro degli esteri tedesco ha dichiarato che l’Ucraina necessita di un maggior supporto militare per difendersi da nuovi potenziali attacchi in arrivo da est.

Nel frattempo, Mosca ha reso noto che interromperà le vendite di obbligazioni per il resto dell’anno e intraprenderà azioni legali se le sanzioni dovessero costringerla al default.

Sul Forex l’euro/dollaro risale lievemente a 1,089 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si rafforza a quota 125,5.

Tra le materie prime perdono ancora terreno le quotazioni del greggio dopo due settimane consecutive di ribassi, con il Brent (-4%) a 98,7 dollari e il Wti (-3,9%) a 94,4 dollari, frenate in parte dalle preoccupazioni per i nuovi lockdown in Cina.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,45%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate si distinguono Iveco (+6,2%), Leonardo (+4,7%) e Prysmian (+4,2%) mentre arretrano Moncler (-4,8%) in scia all’aumento di casi di Covid in Cina, Nexi (-3,7%) e Amplifon (-2,7%).