Mercati – Apertura in rosso per l’Europa, a Milano Ftse Mib a -1,2%

Apertura in rosso per le borse europee, in attesa questo pomeriggio dei dati sui prezzi al consumo Usa e con il focus degli operatori che poi si sposterà sulla riunione della Bce in programma giovedì.

A Milano il Ftse Mib cede l’1,2% in area 24.450 punti base. In calo anche il Dax di Francoforte (-2,1%), il Cac 40 di Parigi (-2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%) e il Ftse 100 di Londra (-1%).

L’appuntamento chiave di giornata sarà con il report sui prezzi al consumo Usa a marzo, attesi mostrare un’ulteriore accelerazione all’8%, alimentando i timori che le pressioni inflazionistiche rimarranno elevate.

Preoccupazioni rafforzate dai problemi alle forniture di commodity causati dalla guerra in Ucraina, a cui si sono aggiunti i nuovi lockdown in Cina che hanno nuovamente esacerbato le criticità a livello di supply chain.

Intanto prosegue la risalita dei rendimenti dei Treasury con il tasso sul Tbond che ha toccato i massimi dal 2018 oltre la soglia del 2,8%, mentre il dollaro si avvia a registrare la miglior striscia positiva dal 2020.

Entrambi segnali che riflettono le aspettative che la Federal Reserve implementerà una stretta monetaria al ritmo più rapido dal 1994, alzando i tassi di interesse e riducendo al contempo il proprio bilancio.

Ieri il presidente della Fed di Chicago Charles Evans, a lungo considerato uno dei membri dell’istituto di Washington più dovish, ha dichiarato che vale la pena discutere un’accelerazione del ritmo dei rialzi del costo del denaro per combattere l’inflazione.

Sul fronte macro, la lettura finale dell’inflazione tedesca a marzo ha confermato le attese e la stima precedente, segnando un +2,5% su base mensile e un +7,3% su base annua. L’agenda di oggi prevede, inoltre, l’indice Zew di aprile.

Sul Forex il biglietto verde continua a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in discesa a 1,086 mentre il dollaro/yen avanza a 125,7.

Tra le materie prime in rimonta le quotazioni del greggio con il Brent (+3,1%) a 101,5 dollari e il Wti (+3,2%) a 97,3 dollari, dopo i ribassi delle ultime settimane che avevano fatto perdere la maggior parte dei guadagni seguiti allo scoppio della crisi Ucraina.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,49%.

Tornando a Piazza Affari, ancora in rialzo Leonardo (+1,9%), mentre sono in calo soprattutto Finecobank (-2,9%), Stm (-2,9%), Bper (-2,8%), Unicredit (-2,6%), Intesa Sanpaolo (-2,6%) e Azimut (-2,4%).