Seduta in calo per i tassi europei, con gli operatori intenti a monitorare l’inasprimento della politica monetaria da parte della Fed e la volatilità delle materie prime e dopo l’uscita dei dati chiave sull’inflazione statunitense di marzo.
Listini continentali incerti con il Ftse Mib sulla parità.
Il report odierno sui prezzi al consumo americani mostra un’ulteriore accelerazione, toccando un picco dell’8,5% anno su anno, superiore alle attese (+8,4%) e in accelerazione rispetto al +7,9% del mese precedente, alimentando le aspettative di persistenti pressioni inflazionistiche.
Preoccupazioni rafforzate dagli effetti della guerra in Ucraina sulle forniture di materie prime e dai nuovi lockdown da Covid in Cina, con impatti negativi sulle catene di approvvigionamento.
Le prospettive sono di una stretta monetaria più aggressiva da parte della Banca centrale americana, decisa a contrastare l’inflazione con un ciclo di rialzi dei tassi e riducendo al contempo il proprio bilancio.
Tornando all’obbligazionario, il rendimento del Btp decennale cala al 2,39% (-5 bp) con uno spread a 158 punti (-4 bp).
Il Ministero dell’economia e delle finanze ha collocato un Bot annuale con scadenza 14 aprile 2023 per un ammontare complessivo di 6,5 miliardi.
Oltreoceano il tasso del T-Bond si contrae di 7 basis points al 2,71%, mentre sul forex il cambio euro/dollaro risale in area 1,089.