Mercati – Attesa apertura debole nel Vecchio Continente

Prevista una partenza in calo per le borse europee, alla riapertura dopo il ponte delle festività pasquali, la seduta difensiva di ieri di Wall Street e la mattinata contrastata dei mercati asiatici.

Nell’ultima sessione di scambi, giovedì, gli eurolistini hanno registrato modesti guadagni in seguito alla riunione della Bce, che ha sostanzialmente rimandato le decisioni sul ritiro degli stimoli a giugno, quando saranno disponibili le proiezioni economiche aggiornate.

Per il momento, il Consiglio direttivo ha ribadito che gli acquisti netti nell’ambito del Programma APP dovrebbero concludersi nel terzo trimestre, mentre il primo rialzo dei tassi avverrà qualche tempo dopo la fine degli stessi acquisti netti. L’inflazione rimarrà elevata nei prossimi mesi e la crescita resterà debole a causa degli impatti della guerra in Ucraina.

In Asia gli operatori valutano le misure del governo cinese a supporto dell’economia, dopo i nuovi lockdown per arginare il Covid, mentre avanzano gli indici giapponesi, aiutati dalla debolezza dello yen.

Negli Usa, restano sotto i riflettori le trimestrali, in attesa dei conti di IBM, Johnson & Johnson, Netflix e Tesla in programma questa settimana. Focus anche sulle prossime mosse della Federal Reserve, pronta a inasprire la politica monetaria per contrastare l’elevata inflazione. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha affermato che aumenti dei tassi di 75 punti base non dovrebbero essere esclusi.

Intanto, la Banca mondiale ha tagliato dal 4,1% al 3,2% le sue previsioni per l’espansione economica globale nel 2022 in seguito all’invasione della Russia in Ucraina. Il Fondo monetario internazionale ha sottolineato l’impatto del crescente debito sulla crescita, stimando un rallentamento dello 0,9% nelle economie avanzate e dell’1,3% in quelle emergenti nel prossimo triennio. Lo stesso Fmi ha lanciato un fondo di resilienza e sostenibilità da 45 miliardi di dollari.

Giornata scarna di appuntamenti macroeconomici, mentre ieri il Pil cinese del primo trimestre ha registrato un rallentamento al 4,8% su base annua a causa dell’impatto del Covid e della guerra in Ucraina.