Mercati – Milano (-1%) frenata dalle cedole chiude in coda all’Europa

Gli acquisti a Wall Street consentono alle borse europee di risalire dai minimi intraday ma Piazza Affari chiude comunque in territorio negativo, appesantita dallo stacco dei dividendi di alcune big cap.

Il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dell’1,0% a 24.624 punti, arretrato rispetto al Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (flat).

Oltreoceano, viaggiano in rialzo Dow Jones (+1,1%), S&P500 (+1,3%) e Nasdaq (+1,9%), dopo i conti di Johnson & Johnson e Lockheed Martin e in attesa dei risultati di Ibm e Netflix.

L’attenzione torna a focalizzarsi prevalentemente sulle prossime mosse della Fed, le trimestrali statunitensi e il conflitto in Ucraina, con la Russia pronta a sferrare l’offensiva nel Donbass.

Se in Europa la Bce ha mantenuto un approccio cauto, rimandando le decisioni definitive sul ritiro degli stimoli a giugno, l’istituto di Washington è pronto ad accelerare la stretta monetaria per contrastare l’inflazione e il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha aperto persino ad eventuali ritocchi ai tassi di 75 punti base.

Intanto, il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le previsioni sul Pil globale del 2022 dal 4,4% al 3,6% e quelle sulla crescita italiana dal 3,8% al 2,2%, complice la dipendenza energetica dalla Russia. In precedenza, anche la Banca mondiale ha rivisto al ribasso, dal 4,1% al 3,2%, le stime sull’espansione economica globale per l’anno in corso.

In Asia gli operatori valutano le misure del governo cinese a supporto dell’economia, dopo i nuovi lockdown per arginare il Covid che hanno frenato la crescita del Pil cinese al 4,8% nel primo trimestre. Attesa domani la decisione sul tasso d’interesse di riferimento della Banca Popolare Cinese, che venerdì ha ridotto il coefficiente di riserva obbligatoria.

Sul Forex l’euro/dollaro scambia poco mosso in area 1,079 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si apprezza a 128,6.

In forte ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-5,1%) a 107,4 dollari e il Wti (-5,2%) a 102,0 dollari al barile, con focus sulla domanda debole e sulla riduzione della produzione in Libia, oltre mezzo milione di barili al giorno, a causa delle manifestazioni politiche contro il primo ministro Abdul Hamid Dbeibah.

Vendite sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund poco mosso a 164 punti base e il rendimento del decennale italiano in rialzo al 2,55%.

A Piazza Affari, fra le big cap, chiudono in controtendenza Saipem (+3,8%), Iveco (+2,9%) e Pirelli (+1,4%) mentre Banca Mediolanum (-5,6%), Stellantis (-5,2%), Banco Bpm (-4,8%) e Unicredit (-3,3%) sono tra le società che oggi hanno staccato il dividendo, così come Cnh, Ferrari e Prysmian. Inoltre, Stellantis ha annunciato la sospensione dell’attività in Russia nello stabilimento di Kaluga.