Banche (-1,4%) – Pesa stacco cedole su Banco Bpm (-4,8%) e Unicredit (-3,3%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,4%, arretrato rispetto all’analogo europeo (+0,3%) e al Ftse Mib (-1%).

Giornata debole per le borse europee e in particolare per Piazza Affari, penalizzata dallo stacco del dividendo di alcune big cap. Gli eurolistini hanno riaperto dopo la pausa per le festività di Pasqua, precedute dalla riunione della Bce, che ha mantenuto un approccio prudente rimandando a giugno le decisioni sul ritiro degli stimoli.

L’attenzione torna così a concentrarsi sulla guerra, sulle prossime mosse della Fed e sui risultati societari. Il conflitto non accenna ad attenuarsi e le truppe russe stanno lanciando l’offensiva sul Donbass. Per quanto riguarda la politica monetaria, James Bullard della Fed di St. Louis ha aperto a rialzi dei tassi fino a 75 punti base. Intanto prosegue la stagione di trimestrali, utili per trarre indicazioni sulla tenuta delle società in un contesto frenato dai problemi nella supply chain, a causa della guerra e dei lockdown, e dall’elevata inflazione.

Motivi che hanno indotto la Banca Mondiale a tagliare le previsioni di crescita dell’economia globale per quest’anno dal 4,1% al 3,2% e il Fondo Monetario Internazionale dal 4,4 al 3,6%.

L’euro rimane in area 1,08 dollari mentre lo spread Btp-Bund resta in area 164 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo, insieme agli altri benchmark europei, al 2,55%.

Tornando al settore creditizio, sul Ftse Mib, Banco Bpm (-4,8%) e Unicredit (-3,3%) sono tra le società che hanno staccato il dividendo (rispettivamente 0,19 e 0,54 euro per azione).

Inoltre, l’istituto di Piazza Gae Aulenti ha prolungato per altri due anni la partnership con Worldline per il servizio di Open Banking. Il servizio, già attivo dal 2020, consente a UniCredit di offrire efficacemente Account Information Services (AIS) e Payment Initiation Services (PIS) e apre una serie di altre opportunità di business sia per la banca sia per i suoi clienti.

Intesa Sanpaolo (+0,1%) ha pubblicato la “Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria 2021”, un documento strutturato e organico che rappresenta le performance in ambito ESG e i risultati raggiunti dal Gruppo nel 2021.

Si ricorda che Intesa Sanpaolo è l’unica Banca italiana presente nei Dow Jones Sustainability Indices World e Europe ed è classificata prima tra i peers da MSCI, Sustainalytics e Bloomberg (ESG Disclosure Score).

BPER (+0,4%) ha esteso a Nexi sino al 15 maggio 2022 il termine per lo svolgimento di trattative in esclusiva nell’ambito di un progetto di potenziale strutturazione e revisione di taluni accordi commerciali in essere.

Negative le Mid Cap mentre fra le small, il Cda di Banca Finnat (-0,6%) ha approvato l’aggiornamento del Piano Industriale di gruppo per il periodo 2022-2024.