Mattinata all’insegna della lettera per le principali borse europee, con il FTSE MIB di Milano che cede l’1,6% in area 24.418 punti. Il Dax di Francoforte perde l’1,6%, il Cac40 di Parigi l’1,5%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,8% e il FTSE di Londra lo 0,6%.
La prospettiva di uno dei cicli di strette monetarie più aggressivi della storia da parte della Federal Reserve ha penalizzato i mercati azionari. Le vendite sono scattate infatti a seguito dell’intervento di ieri di Jerome Powell durante un panel del FMI.
Il numero uno della FED ha aperto alla possibilità di un rialzo dei tassi di interesse da 50 punti base nella riunione di maggio per contrastare l’elevata inflazione, alimentando inoltre le aspettative verso tre interventi consecutivi da mezzo punto percentuale da parte dell’Istituto.
La politica monetaria statunitense sembra pertanto apprestarsi ad assumere un ritmo che rappresenterebbe la stretta più rapida dal 1982. La lotta all’inflazione della FED ha ricatturato immediatamente l’attenzione degli operatori, mettendo da parte le iniziali e positive indicazioni emerse dalla stagione delle trimestrali. Delle 91 società del S&P500 che hanno riportato risultati trimestrali finora, oltre l’80% ha superato le stime di utile e il 65% le stime di fatturato.
Nel corso dell’evento del FMI è intervenuta anche Christine Lagarde che ha mantenuto invece un atteggiamento maggiormente cauto, escludendo un incremento del costo del denaro a luglio. Il Presidente della BCE ha sottolineando inoltre che ogni decisione sarà presa sulla base dei dati macroeconomici.
Sul fronte macro, l’agenda odierna ha visto la diffusione dei PMI manifatturiero, servizi e composito preliminari di aprile delle principali economie europee. Il dato dell’eurozona ha messo in evidenza un PMI manifatturiero in calo a 55,3 punti (56,5 punti marzo) ma migliore delle attese (54,9 punti). Il PMI servizi è aumentato invece a 57,7 punti (55,6 punti marzo; 55 punti consensus). Infine, il dato composito si è attestato a 55,8 punti (54,9 punti marzo; 53,9 punti consensus).
Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro scende in area 1,0804 e il dollaro/yen sale a 128,45. Segnaliamo inoltre che il Ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki e il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen avrebbero discusso la possibilità di un intervento coordinato sulle valute.
Tra le materie prime, cedono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-1,4) a 106,78 dollari e il Wti (-1,5%) a 102,27 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 166,1 punti con il rendimento del decennale italiano in aumento al 2,606%.
Tornando a Piazza Affari, positiva Banco BPM (+0,9%), Terna (+0,1%) e Leonardo (+0,1%). In coda Ferrari (-3%), Recordati (-3,7%) e Saipem (-4,3%). Quest’ultima dopo il rialzo della precedente seduta (+11,8%) in scia alla diffusione di una trimestrale migliore delle attese.