Mercati asiatici – Seduta a tinte rosse, scivolano Cina e Hong Kong

Seduta in rosso per le principali borse asiatiche, dove il peggioramento della situazione Covid in Cina ha amplificato le preoccupazioni per un rallentamento della domanda nella seconda economia più grande del mondo.

La Cina ha bloccato alcune aree di Pechino e ha ordinato il test Covid obbligatorio in un distretto mentre i responsabili politici hanno gareggiato per prevenire il ripetersi dell’epidemia che ha azzoppato Shanghai. Lo yuan è sceso al livello più basso da aprile 2021 e ha portato al calo delle valute dei mercati emergenti.

I timori di un blocco più ampio nella capitale cinese in mezzo alla ferma adesione del governo alla sua politica Covid-zero sta spaventando gli investitori, preoccupati per le interruzioni della catena di approvvigionamento globale e per il deterioramento delle prospettive economiche dovute alle restrizioni di Shanghai, nonché per la delusione verso le politiche volte a sostenere la crescita e stabilizzare i mercati.

Le prospettive per l’inflazione continuano a sovrastare i mercati. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha approvato un aumento di 50 punti base il mese prossimo e almeno un’altra mossa del genere, delineando il suo approccio più audace fino ad ora per frenare l’aumento dei prezzi.

Sul fronte delle banche centrali, segnali più forti di inasprimento da parte della BCE, che giovedì pubblicherà il bollettino economico, stanno minando la propensione al rischio. La BoJ rilascerà la sua decisione di politica monetarie.

Nel Vecchio Continente, in Francia, Emmanuel Macron è stato rieletto Presidente dopo avere battuto la rivale di estrema destra Marine Le Pen al ballottaggio tenutosi ieri.

Intanto, la guerra in Ucraina, che è entrata nel terzo mese, continua a creare uno scenario incerto per i mercati. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il Segretario alla Difesa Lloyd Austin sono arrivati ​​a Kiev per tenere dei dialoghi diplomatici.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,072 e il dollaro yen a 128,22. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-3,7%) a 102,18 dollari e il Wti (-3,8%) a 98,22 dollari al barile. Oro a 1.956 dollari l’oncia (+0,4%).

Tornando ai listini asiatici, con Australia e Nuova Zelanda chiuse per festività, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente il 3,5% e il 4,7%. Giù anche Hong Kong a -3,2%.

Forti vendite anche sul Giappone con il Nikkei (-1,8%) e il Topix (-1,4%).

Il tutto dopo la seguente chiusura di venerdì a Wall Street: Nasdaq (-2,5%),  Dow Jones e S&P500 (-2,8%).