Banca Finnat conferma la raccomandazione ‘buy’ su Alfonsino e assegna un target price a 2,98 euro, valutazione che incorpora un upside potenziale del 127% rispetto alla chiusura di ieri a 1,31 euro.
La società, ricordano gli analisti, “ha chiuso il 2021 con ricavi di vendita in crescita del 40% rispetto al 2020, da 2,825 a 3,944 milioni, ma inferiori alle nostre attese (4,5 milioni) a causa di un calo sostanziale degli ordini nell’ultimo trimestre dell’anno e di un ticket medio (pari a 26,5 euro) inferiore a quanto preventivato (30 euro). Abbiamo dunque proceduto ad una rivisitazione al ribasso delle nostre stime sui ricavi di vendita futuri, pur mantenendo una crescita composta media annua 21/25 superiore al 60%”.
Alfonsino, continua il report, “intende perseguire una crescita della propria presenza territoriale, passando dai 63 centri coperti a fine 2021 ai 165 stimati a fine 2025, nonché un marcato rafforzamento della propria posizione competitiva nei centri già presidiati. A tal fine, negli ultimi mesi del 2021 la società ha iniziato ad investire in pubblicità il ricavato della raccolta in sede di IPO e si stima continuerà a farlo nel corso di tutto il 2022. Tali maggiori costi per servizi, non essendo capitalizzabili, saranno completamente spesati tra gli esercizi 2021 e 2022. Superato il biennio 21/22, stimiamo che la società beneficerà di tali investimenti in termini di maggiori ricavi di vendita futuri”.
In merito alle stime 2022-25, concludono gli esperti di Banca Finnat, “ci aspettiamo un valore della produzione che da 7,346 milioni stimati per il consuntivo 2022 possa giungere a 30,714 milioni nel 2025 per una crescita composta media annua (CAGR 21/25) pari al 60,28%. L’Ebitda lo stimiamo in crescita da un risultato negativo di 306 migliaia stimato a consuntivo 2022 a 6,771 milioni a fine piano mentre il Risultato Netto dovrebbe restare negativo, nel 2022, per 497 migliaia per giungere, a fine periodo previsionale, ad un utile di 3,858 milioni”.
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