Mercati Usa – Pesante calo del Nasdaq (-4%)

Wall street apre già negativa e si avvita su se stessa con il procedere delle contrattazioni. Per ben due volte tenta un timido rimbalzo quando tocca di nuovo la soglia psicologica dei 4.200 punti dello S&P500, ma poi la sfonda nel finale chiudendo sui minimi intraday.

Non si evidenzia un catalizzatore particolare all’origine della pesante seduta di ieri, al di fuori delle solite motivazioni geopolitiche. La persistenza del conflitto bellico, del quale non si intravede la fine, affligge quotidianamente le economie mondiali con conseguenze strutturali per i prossimi anni.

La perdita più pesante la registra il Nasdaq, lasciando sul terreno quattro punti percentuali. Al crollo del listino tecnologico si associano anche lo S&P500 (-2,8%), il Russell 2000 (-3,3%) e il Dow Jones (-2,4%).

La ferita sul listino tecnologico è significativa con Tesla che cede oltre 100 dollari (-13%), Amazon il 4%, Apple, Microsoft e Google oltre il tre. In after hours, la società di Bill Gates recupera quattro punti percentuali mentre il motore di ricerca ne lascia sul terreno altri due, in scia alla valutazione delle rispettive trimestrali.

Esplode il VIX (+25%) salendo a 33,5 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti scivolano di sei punti base terminando al 2,77%, accentuando il calo della seduta precedente.

Tra le materie prime, il petrolio torna a salire (+2%) al di sopra dei 100 dollari al barile, a quota $101.

Momento ancora difficile per i metalli preziosi con l’oro che termina invariato tenendo a fatica il supporto psicologico dei 1.900 dollari l’oncia e l’argento che cede lo 0,5%.

Sul mercato valutario, il dollaro prosegue la sua marcia di rafforzamento salendo fino a 1,064 nei confronti della moneta unica.