Intesa Sanpaolo ha confermato la raccomandazione ‘buy’ su Grifal abbassando però il target price da 5,3 euro a 4,4 euro, pari comunque a un potenziale upside di oltre il 44% rispetto alle quotazioni attuali.
Il gruppo ha riportato dei risultati 2021 al di sotto delle attese della banca, principalmente a causa dell’incremento dei costi delle materie prime, dei costi di start-up del nuovo impianto in Romania e la perdita operativa di Tieng e Cornelli.
Il broker vede comunque alcune indicazioni positive, tra cui un’acquisizione ordini che rimane solida, i ricavi quasi raddoppiati di cArtù, l’export salito al 25% delle vendite.
Inoltre, Griflal non vede particolari problemi nella supply chain e dovrebbe riuscire a compensare parzialmente l’inflazione dei costi attraverso un incremento dei prezzi di vendita (aumentati da gennaio).
Di conseguenza, sebbene la società non abbia fornito una guidance specifica per il 2022, Intesa Sanpaolo si attende una crescita double digit anche per quest’anno con un miglioramento della redditività.
La banca, infatti, vede spazio per una solida crescita nei prossimi mesi sia a livello di top line che di Ebitda, grazie al contributo di Cornelli e Tieng (pari a 4 milioni nel 2021, principalmente nel secondo semestre) e dei ricavi del nuovo impianto in Romania (che ha iniziato la produzione lo scorso luglio).
A ciò si aggiunge la forte accelerazione delle vendite di cArtù, che dovrebbe migliorare il mix prodotto aumentando la marginalità.
Per il 2021-24 i ricavi sono attesi in crescita a un Cagr del 32,5% mentre, per incorporare i maggiori costi, le stime sull’Ebitda sono state abbassate in media del 2% per il 2022-23 rispettivamente al 12,9% e al 14,2% (15% e 16,4% la precedente indicazione) prima di raggiungere il 15,2% nel 2024.
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