Sirio Holding, socio di controllo di Sirio, in riferimento al comunicato stampa
di quest’ultima dello scorso 22 aprile precisa quanto segue.
Il comunicato, riporta una nota, “fa riferimento ad una omissione da parte di Sirio Holding intendendo un asserito mancato rispetto degli impegni assunti nel corso dell’assemblea dei soci di Sirio del 4 aprile scorso, senza fornire nessuna indicazione in merito alle ragioni di tale circostanza nonostante a Sirio queste siano ben chiare, in quanto oggetto di una articolata e lunga comunicazione a firma di Sirio Holding dell’11 aprile 2022”.
Sirio Holding conferma “la propria intenzione di partecipare e contribuire al salvataggio e rilancio di Sirio sulla base di dati e bilanci regolarmente predisposti e da esaminare, che ad oggi non sono disponibili”.
“Ritenendo invalida la delibera del 4 aprile e in attesa di provvedere alla sua impugnazione, ha quindi per coerenza e legittimamente ritenuto di non potere e non dovere dare seguito ai predetti impropri impegni”.
In particolare, aggiunge la nota, “il mancato versamento dell’importo a garanzia deliberato in assemblea soci di Sirio è la mera conseguenza di come (in termini di tempi e di modalità) la medesima assemblea è stata organizzata e gestita dall’amministratore giudiziario di Sirio nonché dei contenuti del provvedimento della Corte d’Appello di Bologna che, in data immediatamente successiva alla predetta assemblea, ha parzialmente accolto il reclamo presentato da Sirio Holding”.
Nel corso dell’assemblea del 4 aprile i soci di Sirio, tra i quali Sirio Holding, “sono stati chiamati a deliberare in merito ad un impegno di ricapitalizzazione per almeno 12 milioni (pena l’azzeramento della loro partecipazione) a ridosso della scadenza del termine del 19 aprile 2022 per la presentazione del piano concordatario e sulla base di dati patrimoniali privi di certificazione, privi delle osservazioni del collegio sindacale e privi delle osservazioni della società di revisione regolarmente in carica nonché in assenza di bilanci (l’ultimo bilancio approvato è infatti solo quello al 31/12/2019).
“Tutto ciò, puntualmente contestato anche in assemblea, ha creato in capo ai soci una condizione di voto non informato e non libero come invece avrebbe dovuto essere vista anche l’entità dell’impegno richiesto”.
Inoltre, conclude la nota, “il citato successivo provvedimento della Corte d’Appello ha espressamente sancito che non vi erano e non vi sono ragioni per non predisporre il bilancio di Sirio al 31/12/2020, ordinando pertanto all’amministratore giudiziario della società di provvedervi entro il 30 giugno 2022, con ciò quindi confermando l’assenza di valide ragioni per costringere, come invece fatto dall’amministratore giudiziario, i soci ad assumere impegni di ricapitalizzazione senza bilanci e senza situazioni patrimoniali vagliate dagli organi di controllo a ciò deputati per legge”.