La struttura del Gruppo Italgas al 31 marzo 2022 è variata rispetto a quella in essere al 31
dicembre 2021 per l’acquisto di una quota di minoranza in Picarro, valutata al fair value, e per la riclassifica tra le “attività destinate alla vendita” delle componenti patrimoniali di Gaxa a seguito della sottoscrizione di un accordo vincolante per la cessione di una quota di maggioranza a Edison.
Nei primi tre mesi del 2022 il Gruppo Italgas registra ricavi totali per 354 milioni, in aumento del 6,2% rispetto al corrispondente periodo del 2021, e si riferiscono ai ricavi regolati distribuzione gas naturale (318,3 milioni, il 90% del fatturato totale) e a ricavi diversi (35,7 milioni).
A livello di risultati operativi, EBITDA sale del 6,7% a 250 milioni. Dinamica amplificatasi a livello di EBIT, aumentato del 9,2% a 141,9 milioni, dopo ammortamenti e svalutazioni cresciuti del 3,4% a 108,1 milioni di euro.
Il conto economico chiude con un utile netto adjusted attribuibile al Gruppo in crescita del 9,5% a 88,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2022 cifra in 4.954,7 milioni, in diminuzione di 25,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2021. Escludendo gli effetti derivanti dall’applicazione dell’IFRS 16 per 66,6 milioni, l’indebitamento finanziario netto si attesta a 4.888,1 milioni (4.910 milioni a fine 2021).
Gli investimenti tecnici ammontano a 179,5 milioni, in calo del 13,2%. Sono dedicati principalmente (c.d. investimenti di distribuzione) allo sviluppo, mantenimento e repurposing della rete più che compensati dalle minori realizzazioni di nuove reti, dovute al progressivo completamento del progetto di metanizzazione della Sardegna; inoltre sono stati installati 6 impianti di stoccaggio LNG con un totale in servizio al 31 marzo 2022 pari a 56 unità.
In relazione al conflitto Russia-Ucraina, la società conferma di “non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia, né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Italgas continua a non rilevare restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift”.
Tuttavia, aggiunge il management, “in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo”.
In particolare, nel corso del mese di marzo Italgas ha concluso una prima survey su una parte rilevante dei propri fornitori. In tale sede è emerso che nessuno dei fornitori “ha segnalato impatti con il mercato russo, mentre un solo fornitore ha rilevato sub-forniture di origine ucraina per le quali ha posto in atto iniziative volte alla ricerca di alternative”.
Il sondaggio, inoltre, ha confermato “la crescente criticità sull’approvvigionamento di elettronica e componentistica legata all’acciaio, sia in termini di prezzi sia di tempistiche di consegna e di disponibilità”.