Mercati – Europa in rosso, Milano a -1,3%

Nel pomeriggio le principali borse europee continuano a viaggiare in territorio negativo, con il FTSE MIB di Milano in area  23.938 punti (-1,3%). Il Dax di Francoforte cede l’1%, il Cac40 di Parigi l’1,8% e l’Ibex35 di Madrid l’1,4% mentre Londra è chiusa per festività.

Oltreoceano, Wall Street ha aperto incerta: Dow Jones a -0,1% , S&P500 a -0,1% e Nasdaq a +0,2%.

Inizio di settimana sottotono per i mercati azionari appesantiti dall’elevata inflazione, dalla situazione Covid in Cina e dalla prospettiva di una stretta monetaria delle Banche Centrali.  Mercoledì si terrà la riunione della Federal Reserve che da attese dovrebbe aumentare il costo del denaro di 50 punti base (maggior incremento dal 2000), con gli operatori che si interrogano sui prossimi rialzi dei tassi nel corso dell’anno per contrastare l’inflazione.

Le pressioni sui prezzi continuano ad essere alimentate dai costi elevati delle commodity, dovuti alle conseguenze del conflitto in Ucraina. La situazione potrebbe inasprirsi ulteriormente nei prossimi mesi, seguendo anche le indiscrezioni secondo cui l’Unione Europea sarebbe intenzionata a proporre l’embargo sul petrolio russo entro la fine dell’anno.

L’agenda macro odierna ha fornito indicazioni sull’attività manifatturiera in Italia scesa a 54,5 punti ad aprile dopo i 55,8 punti di marzo (consensus 55 punti). Il dato riguardante l’eurozona ha toccato i minimi degli ultimi 15 mesi a 55,5 punti ad aprile (consensus 55,3 punti; 56,5 punti marzo).

Sul Forex, l’euro/dollaro è in calo a 1,0520 mentre il cambio fra biglietto verde e yen sale a 130,11.

Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-3,4%) a 103,50 dollari e il Wti (-3,7%) a 100,74 dollari, frenate dai dubbi sulla domanda cinese e aspettando la riunione dell’Opec+ in programma questa settimana.

Sull’obbligazionario,  lo spread Btp-Bund si attesta a 188 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,85%.

Tornando a Piazza Affari, seduta in rosso per la maggior parte dei titoli, resistono alle vendite Mediobanca (+1,6%), Nexi (+1%) e Italgas (+0,6%). Lettera su Prysmian (-2,9%), Telecom Italia (-2,9%) e Tenaris (-3,4%).