Chiusura in ribasso per le borse europee, mentre Wall Street procede senza direzione univoca, con focus rivolto alla riunione della Fed di questa settimana. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dell’1,6% a 23.857 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,1%), il Cac 40 di Parigi (-1,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,7%). Chiusa Londra per festività.
Oltreoceano, scendono il Dow Jones (-0,3%) e lo S&P500 (-0,4%) mentre avanza il Nasdaq (+0,4%), dopo l’inattesa frenata dell’attività manifatturiera statunitense evidenziata dall’indice ISM di aprile. Il dato è sceso sui minimi dal 2020 a causa del rallentamento della crescita degli ordini, della produzione e dell’occupazione.
Il sentiment resta appesantito dai timori legati all’elevata inflazione, ai lockdown in Cina e alla prospettiva di una stretta monetaria delle banche centrali. Diversi istituti si riuniranno nei prossimi giorni a livello globale, ma i riflettori saranno puntati soprattutto sulla banca centrale americana, che dovrebbe aumentare il costo del denaro di 50 punti base, effettuando il maggior incremento dal 2000.
Gli economisti prevedono un ulteriore ritocco dei tassi di 75 punti base a giugno, ma resta aperto il dibattito sulla possibilità che l’inasprimento della politica monetaria finalizzato a contrastare l’inflazione possa innescare una recessione dell’economia statunitense.
Le pressioni sui prezzi continuano ad essere alimentate dai costi elevati delle commodity, in parte dovuti alle conseguenze del conflitto in Ucraina, in una situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare nei prossimi mesi.
Intanto, secondo indiscrezioni, l’Unione europea si appresta a proporre un embargo sul petrolio russo entro la fine dell’anno, con restrizioni alle importazioni da introdurre gradualmente.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, si segnala anche la forte contrazione dell’attività economica in Cina, a causa dei lockdown, mentre l’eurozona continua a crescere, seppur ad un ritmo meno elevato degli ultimi mesi. In particolare, l’indice Pmi manifatturiero della zona euro ha rallentato a 55,5 punti ad aprile, minimo da 15 mesi, rispetto a 56,5 punti di marzo.
Sul Forex l’euro/dollaro si indebolisce nuovamente a 1,0518 mentre il cambio fra biglietto verde e yen sale a 130,19.
Tra le materie prime, le quotazioni del greggio recuperano terreno nel corso della seduta. Intorno alle ore 18:00, il Brent (-0,3%) scambia a 106,77 dollari e il Wti (-0,2%) a 104,44 dollari.
Rendimenti in rialzo sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund a 189,2 punti base e il decennale italiano che si incrementa al 2,857%.
Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate arretrano soprattutto Prysmian (-3,8%), Tenaris (-3,7%) e Recordati (-3,3%) mentre Mediobanca (+2,2%) chiude in controtendenza.