Mercati Usa – Venerdì nero per il crollo di Amazon (-14%)

Wall Street cade fragorosamente cancellando tutto il rimbalzo della seduta precedente infilzata dalla performance negativa non solo del leader mondiale delle vendite online, ma anche di tutto il settore tecnologico. Microsoft cede oltre il quattro per cento, mentre Apple e Google finiscono poco al di sotto. Ancora peggiore la chiusura di Nvidia (-6%).

Lo S&P500 (-3,6%) realizza la peggiore seduta dal giugno 2020 mentre il Nasdaq (-4,2%) cede oltre il 13% nel mese di aprile, un tonfo non realizzato dall’ottobre 2008. Pesanti anche nell’ultima giornata sia il Russell 2000 (-2,8%) che il Dow Jones (-2,8%), mentre il VIX guadagna oltre l’undici per cento e sale a 33,4 punti.

I listini hanno rotto al ribasso i minimi di inizio marzo, dai quali era ripartito un poderoso rimbalzo, ed il loro futuro sta diventando molto incerto. A questo punto non si possono escludere ulteriori affondi ribassisti, in concomitanza con i prossimi ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti salgono per la terza seduta consecutiva di ben otto punti base sulla scadenza decennale terminando al 2,94%.

Tra le materie prime, il petrolio cede un punto percentuale chiudendo a 104 dollari al barile, dopo aver realizzato un massimo intraday a $107.

Tra i metalli preziosi, ottava seduta consecutiva in rosso per l’argento (-1,5%) che annulla un iniziale rimbalzo di oltre il due per cento, mentre l’oro regge molto meglio e solo nel finale scivola al di sotto della soglia psicologica dei 1.900 dollari l’oncia.

Sul mercato valutario, il dollaro frena la sua marcia di rafforzamento e termina a 1,055 nei confronti della moneta unica ed a 129,5 rispetto allo yen.