Obbligazioni – Tassi europei perlopiù in rialzo in avvio di ottava

Prima metà di seduta prevalentemente in rialzo per i tassi europei in un clima improntato alla cautela, con i timori legati all’elevata inflazione, alla prospettiva di una stretta monetaria delle banche centrali e ai nuovi lockdown in Cina. Il tutto in attesa della riunione della Federal Reserve in programma questa settimana.

Listini continentali in rosso, privi di Londra chiusa per festività, con il Ftse Mib a -0,8%.

Secondo le attese, la Fed dovrebbe aumentare il costo del denaro di 50 punti base, il maggior incremento dal 2000. Resta da capire quanto velocemente verranno alzati i tassi nel corso dell’anno per contrastare l’inflazione senza gravare eccessivamente sull’economia statunitense.

Le pressioni sui prezzi continuano ad essere alimentate dai costi elevati delle commodity, in parte dovuti alle conseguenze del conflitto in Ucraina. Secondo indiscrezioni, l’Unione europea si appresta a proporre un embargo sul petrolio russo entro fine anno, con restrizioni alle importazioni da introdurre gradualmente.

Rimanendo nell’area euro, il vice presidente della Bce, de Guindos, ha definito un rialzo dei tassi a luglio possibile, anche se non probabile.

In linea con le attese, l’agenzia di rating Dbrs venerdì scorso ha confermato il proprio giudizio sull’Italia, rimasto a BBB (high) con un trend stabile. Il prossimo appuntamento sarà con Fitch che si pronuncerà il 27 maggio e il cui rating attualmente è BBB con un outlook stabile.

Tornando all’obbligazionario, venerdì il Tesoro ha collocato, al massimo della forchetta, Btp 10 anni per 4 miliardi, Btp a 5 anni per 2,5 miliardi e CCTeu T.V. a 8 anni per 1,5 miliardi.

Intanto il rendimento del Btp decennale sale al 2,79% (+6 bp) con uno spread allargatosi a 187 punti (+4 bp).

Oltreoceano il Treasury decennale è sostanzialmente stabile al 2,94%, mentre sul forex l’euro/dollaro è in calo in area 1,052.