Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore tecnologico e del settore delle telecomunicazioni.
Giornata in ordine sparso per i mercati europei, con il Ftse Mib a +1,3%, il Dax a +0,3% e il Ftse 100 a -0,2%. Avvio incerto per i listini americani, con il Dow Jones flat, lo S&P500 a +0,4% e il Nasdaq a +0,5%.
Per quanto il settore tecnologico e tlc, è poco mossa AMD in attesa dei conti in uscita stasera a mercati chiusi.
Le autorità antitrust dell’Unione Europea hanno accusato Apple di abuso di posizione dominante. La Commissione europea contesta la decisione di Apple di impedire agli sviluppatori di app per portafogli mobile l’accesso all’hardware e al software necessari sui propri dispositivi, favorendo invece la propria soluzione, Apple Pay.
Se giudicata colpevole, l’azienda di Cupertino potrebbe essere soggetta a una multa fino al 30% delle entrate generate dai suoi portafogli mobili e dai servizi correlati, ha affermato la commissione, senza specificare se il provvedimento sarebbe limitato al mercato europeo. Gli analisti hanno sottolineato comunque che Apple Pay rappresenta una parte marginale delle entrate totali dell’azienda.
Un gruppo bipartisan di senatori intende introdurre una legislazione non appena questa settimana che costringerebbe Google di Alphabet a vendere parti della sua redditizia attività di tecnologia pubblicitaria. Il disegno di legge, guidato dal senatore repubblicano Mike Lee, impedirebbe alle aziende con oltre 20 miliardi di dollari di fatturato da pubblicità digitali di possedere gli strumenti per aiutare ad acquistare e vendere annunci online e gestire lo scambio in cui si verificano tali transazioni.
La misura obbligherebbe anche le aziende con oltre 5 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie digitali ad agire nel migliore interesse dei clienti e fornire una maggiore trasparenza sulla raccolta dei dati, i termini delle offerte vincenti e le commissioni che applicano.
Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine dicembre, vede Tim quale maggiore operatore con il 41,4%, seguito da Vodafone con il 16,7%, Fastweb con il 14,7% e Wind Tre con il 14,1%. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativamente all’ultimo trimestre dello scorso anno diffusi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.